Recensione di A Los Angeles con Charles Bukowski di Enrico Franceschini
Reading Time: 3 minutes
Enrico Franceschini
Saggistica, Biografia
Giulio Perrone Editore
2021
Cartaceo
165
Un viaggio on the road dentro un labirinto d'asfalto, per scoprire che anche a Los Angeles c'è qualcosa da vedere e accorgersi che, dietro lo stereotipo dello scrittore ubriacone e sporcaccione, c'è un grande poeta dell'animo umano.
«Perché più che bere, fornicare, scommettere, questa è la cosa che Hank ha fatto meglio e di più, per tutta la vita: scrivere.»
Dici Roma e pensi al Colosseo, dici Parigi e pensialla Torre Eiffel, dici NewYork e pensi alla statua della Libertà, dici Los Angeles e cosa pensi? Spiagge, palme, motel, freeways: che altro offre una città il cui simbolo più noto è il cartellone pubblicitario di un'agenzia immobiliare sulla collina di Hollywood? Eppure Charles Bukowski affermava di poter vivere soltanto lì, perché la dimensione antituristica per eccellenza della megalopoli californiana gli dava materia per le sue storie di ordinaria follia. «La mattina dormo»,dice Bukowski a Enrico Franceschini in un memorabile pomeriggio passato a bere birra insieme nella sua casa vicino al porto, «il pomeriggio vado alle corse, la notte scrivo, e mi va bene così». Uno dei pochissimi italiani ad avere incontrato l'autore di Factotum, Post Office e Compagno di sbronze, Franceschini ripercorre itinerari e passioni del Nobel dei bassifondi, come lo chiamò la rivista «Time», portandoci su Sunset Boulevard e a Venice Beach, all'ippodromo di Santa Anita e sulle autostrade perennemente intasate di traffico, al ristorante prediletto dai romanzieri e nella fabbrica dei sogni hollywoodiana. Un viaggio on the road dentro un labirinto d'asfalto, per scoprire che anche a Los Angeles c'è qualcosa da vedere e accorgersi che, dietro lo stereotipo dello scrittore ubriacone e sporcaccione, c'è un grande poeta dell'animo umano.
Leggere un libro per me significa viaggiare, in luoghi in cui sono già stata e posti che vorrei visitare anche solo con la fantasia. La collana di Giulio Perrone editore Passaggi di dogana si ripropone di aiutare noi lettori a fare proprio questo: accompagnarci in un viaggio attraverso luoghi letterari. La sua ultima uscita è stata A Los Angeles con Charles Bukowski, saggio di Enrico Franceschini, e il titolo spiega molto bene l’intento del testo.
Il volume è un breve saggio che racconta i luoghi dove ha vissuto Charles Bukowski, la sua Los Angeles tra la storia e i luoghi della città bella e dannata e la vita del vecchio sporcaccione più celebre della letteratura.
Ci sono due piani di lettura di questo testo: il primo è lo scoprire La città degli angeli, i suoi luoghi più celebri, le storie che la hanno abitata, le leggende tra Hollywood e le sue spiagge. Il secondo è proprio quello di scoprire, o riscoprire come nel mio caso, la vita di Hank, come egli ha vissuto questi luoghi anche attraverso la sua rappresentazione letteraria della sua Los Angeles; non quella patinata di Hollywood ma quella degli ubriaconi, delle prostituite, dei reietti della società.
In più aggiungerei un terzo piano di lettura che è l’interpretazione dell’autore, sia dei luoghi di cui parla che proprio riguardo Buk: la differenza tra questo e altri saggi su Bukowski sta proprio in Franceschini che ci racconta tutto dalla sua personalissima prospettiva. Ci racconta infati tutte queste storie e questi posti ricordando l’esperienza di lui da giovane che viaggia gli States, pochi anni prima di diventare giornalista, alla ricerca dei suoi scrittori preferiti, e ha l’occasione di incontrare proprio Bukowski dopo essergli andato a bussare a casa e questo miracolosamente gli ha aperto.
Sin dalle prime pagine del libro il lettore è catturato dall’attesa di questo mitico incontro, secondo me anche per merito di uno stile eccezionale e accattivante – cosa assai rara in saggistica e ne sono grata a Franceschini – che racconta la storia di vite e luoghi diversi che si incontrano e sembrano parte tutte di una di quelle narrazioni uscite dalla penna di Bukowski.
Il risultato finale di questo piccolo testo è un elogio spassionato a Bukowski, autore controverso da sempre, che scriveva le poesie per portarsi a letto le ragazze e partecipava ai readings per pagarsi da bere, misantropo e accusato di misoginia, ma che viveva letteralmente per la scrittura come se fosse aria per lui. L’entusiasmo di Franceschini per Hank è contagioso, specie se come me si è amanti dello stile duro e crudo dell’autore e delle sue storie, e ne racconta la sua personale interpretazione, che è molto vicino alla mia opinione personale, anche se io purtroppo non lo ho mai incontrato. Allo stesso tempo non si fa l’errore di descrivere Bukowski però come un incompreso o queste parole vengono scritte per riabilitarlo agli occhi dei detrattori: la prospettiva è semplicemente quella di una persona che conosce bene a livello letterario l’autore (Franceschini è stato in molti casi anche il traduttore italiano) che racconta l’essenza, il suo bisogno morboso di scrivere, il suo essere contro la società letteraria e contro il perbenismo, il suo romanzare le esperienze e le persone ai margini, il raccontare cose che sono sempre esistite e farne letteratura.
Poi per me è stato difficile non farmi trascinare da questo amore condiviso, tanto che, nonostante questo non sia un romanzo ma un testo di saggistica, mi sono perfino emozionata alla fine.
A Los Angeles con Bukowski è dunque un libro che mi ha entusiasmata molto, che consiglio assolutamente agli appassionati di Hank e di luoghi letterari, per farsi accompagnare in un viaggio a Los Angeles assieme a un ragazzo che ha bussato per tutte le case di una via per incontrare una leggenda della letteratura.
Se volete leggere il libro, potete acquistarlo al link affiliato Amazon.
Se volete leggere altri consigli di lettura invece vi invito nella sezione del blog Le recensioni di Book-tique.
Alla prossima con una nuova recensione!
Giorgia
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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