La recensione di Agnes Gray di Anne Brontë

Titolo: Agnes Gray
Autore: Anne Brontë
Genere: Classico
Casa editrice: Rusconi
Data di Pubblicazione: 1847
Formato: Cartaceo, Digitale, Audiolibro
Pagine: 160

• 

Le sorelle Brontë sono famosissime in tutto il mondo, pilastri della letteratura inglese che sorprendono anche per la biografia e la fortuna di aver avuto in famiglia non una, non due ma ben tre scrittrici di successo. Se però i lavori più celebri di Emily e Charlotte sono in maniera indiscussa considerati capolavori della letteratura mondiale, Anne, la più piccola delle sorelle, passa sempre in sordina rispetto alle sorelle maggiori. Io ho letto Agnes Gray, uno dei più famosi romanzi di Anne Brontë, e vi dico che è un peccato, perché dopo averlo letto posso dire che il talento era proprio condiviso nella famiglia Brontë.

Di cosa parla Agnes Gray?

Agnes è figlia di un vicario, che ha sposato una donna per amore ed ella ha rinunciato alla sua dote per sposare l’uomo dei suoi sogni. Per aiutare la famiglia Agnes a un certo punto decide di andare a lavorare come istitutrice; seguiamo la storia di questa ragazza, buona umile e piena d’ideali che cambia famiglie e istruisce giovani ricchi e non sempre ben educati, alla ricerca in qualche modo del suo posto nel mondo.

Leggendo Agnes Gray si capisce perché Anne Brontë ha suscitato meno clamore delle sorelle, con le loro storie rivoluzionarie e in qualche caso scandalose per i propri tempi. Anne racconta di un personaggio defilato, meno impetuoso di Catherine o Jane, ma buono e volenteroso, che cerca il buono e bello in tutto ciò che la circonda. È brutto partire da questa mia analisi da alcuni paragoni ma in alcuni casi secondo me è qualcosa d’inevitabile; nonostante dunque la protagonista di Agnes Gray non è l’eroina o l’antieroina raccontata dalle sorelle, ha di certo una caratterizzazione e in evoluzione molto interessante, e soprattutto è un personaggio a cui ci si riesce facilmente affezionarci.

Il romanzo ha una parabola abbastanza prevedibile, ma ci coinvolge nelle avventure, disavventure e tragedie che accadono alla dolce Agnes, e si legge facilmente nelle sua prospettiva di racconto diretto dalla voce della protagonista.

Interessante poi la componente storica, e di vaga critica sociale che ci narra Brontë: si parla della società vittoriana, dei suoi usi e di come ci si comportasse, ma anche delle famiglie nobili e o ricche, dei valori che andavano disgregandosi, dell’egoismo, di come venivano viziati i rampolli del ceto aristocratico che si credevano padroni sin da giovanissimi e crescevano irrispettosi di tutti e tutto. Brontë ci racconta anche il lavoro dell’istitutrice, trattata come servitù piuttosto che come pari, a cui però veniva affidata la completa educazione dei figli.

Un altro tema è sicuramente il bene e il male, con un costante rimando alla moralità e alla religione, al fare le scelte giuste, a essere buoni, con un chiaro rimando al cristianesimo e principi religiosi.

Si nota, conoscendo anche qualche cosa sulla vita di Agnes, i riferimenti autobiografici, la storia della figlia di un pastore istruita in casa, che farà l’istitutrice presso famiglie agiate ci ricorda la vita della stessa Anne.

Dunque Agnes Gray è un classico piacevole e scorrevole che ci racconta la società del tempo, e la vita di una istitutrice che cerca la sua strada nel mondo e non piega i suoi valori nonostante le cose che è costretta a subire; da leggere per immergersi in un Inghilterra vittoriana e conoscere la storia della buona Agnes.

Se volete leggere il libro, potete acquistarlo al link affiliato Amazon.

Se volete leggere altri consigli di lettura invece vi invito nella sezione del blog Le recensioni di Book-tique.

Alla prossima con una nuova recensione!

Giorgia