Recensione di Una vita come tante di Hanya Yanagihara

Reading Time: 4 minutes

Una vita come tante Book Cover Una vita come tante
Hanya Yanagihara
Narrativa
Sellerio
2016
Cartaceo e Digitale
1106

In una New York fervida e sontuosa vivono quattro ragazzi, ex compagni di college, che da sempre sono stati vicini l’uno all’altro. Si sono trasferiti nella metropoli da una cittadina del New England, e all'inizio sono sostenuti solo dalla loro amicizia e dall'ambizione. Willem, dall'animo gentile, vuole fare l’attore. JB, scaltro e a volte crudele, insegue un accesso al mondo dell'arte. Malcolm è un architetto frustrato in uno studio prestigioso. Jude, avvocato brillante e di enigmatica riservatezza, è il loro centro di gravità. Nei suoi riguardi l’affetto e la solidarietà prendono una piega differente, per lui i ragazzi hanno una cura particolare, una sensibilità speciale e tormentata, perché la sua vita sempre oscilla tra la luce del riscatto e il baratro dell’autodistruzione. Intorno a Jude, al suo passato, alla sua lotta per conquistarsi un futuro, si plasmano campi di forze e tensioni, lealtà e tradimenti, sogni e disperazione. E la sua storia diventa una disamina, magnifica e perturbante, della crudeltà umana e del potere taumaturgico dell’amicizia.

Di Una vita come tante ne hanno parlato moltissime persone, sui social e sui giornali: un libro diventato popolare su internet che grazie al passaparola è diventato un best seller, almeno da noi in Italia. Onestamente per un bel periodo non mi ha attirata per nulla, convinta che spesso i libri così chiacchierati non facciano per me, ma due persone fidate me lo hanno consigliato e mi hanno fatto cambiare idea.

Devo dire che la sua lettura però non è stata delle più semplici: è un libro di un migliaio di pagine, possente e che incute timore per la sua mole, e le prima 200 pagine non sono state una passeggiata per me. Ma, quando lo stavo per abbandonare, è scattato l’amore per la storia di Jude e non sono riuscita a leggere altro (o quasi) finché non lo ho finito.

Una vita come tante è un romanzo di Hanya Yanagihara, edito in Italia da Sellerio editore nella traduzione dall’inglese di Luca Briasco. In Italia è stato pubblicato nel 2016 anche se ancora cavalca le classifiche di vendita, ed è il secondo romanzo della scrittrice (uscito nel marzo 2015). Come vi anticipavo è diventato un successo non solo italiano ma mondiale: ha vinto il Kirkus Prize, è stato finalista al National Book Award e al Booker Prize, ed è stato annoverato i migliori libri dell’anno per il New York Times, The Guardian, The Wall Street Journal, Huffington Post, The Times.

Di cosa parla Una vita come tante?

Il romanzo racconta la storia della vita di Jude, non partendo dalla sua infanzia, ma dagli anni appena dopo il college, con i tre amici che saranno tali per una vita intera, nel periodo in cui riusciva a sopravvivere a stento alla ricerca della realizzazione personale in una New York contemporanea.

Il protagonista, Jude, è una persona schiva e riservata, e nasconde una serie di segreti che non ha mai detto a nessuno; li scopriremo con lo scorrere delle pagine, capiremo la sua inquietudine, le sue insicurezze e i suoi terrori attraverso i flashback di un’infanzia tormentata, e così seguiremo lo scorrere della vita di Jude che da adulto finalmente inizia a ottenere qualche gioia, tra il lavoro, la casa, l’amicizia, e l’amore.

Senza svelare troppo della trama vi basti sapere che Una vita come tante è un viaggio all’interno della vita di Jude e di tutte le persone che lo circondano e cercano di proteggerlo dai suoi mostri interiori.

Bisogna chiarire subito, se non lo sapeste già, che questo è un libro davvero triste. Avendone sentito parlare molto io lo sapevo, ma solo una volta che si entra nel vortice della storia si riesce a comprendere a quale livello di tristezza ci si avvicina. Sorpassata un’introduzione fin troppo lunga ma necessaria ai fini del racconto, per introdurci tutta la sfilza di personaggi che popoleranno questa storia, si inizia a percepire il disagio di Jude, conoscerne la storia, capirne le motivazioni.

Yanagihara ci racconta una storia drammatica, esasperata fino al massimo, di un ragazzino che ha potuto subire nella sua vita solo violenza, abusi, discriminazioni, e ancora abusi e manipolazioni. In pochi anni di vita accade di tutto a questo ragazzo e noi lettori non possiamo che soffrire per lui, per quello che scopriamo pian piano abbia dovuto subire e per tutte le conseguenze che porta sul suo corpo e nella sua mente.

Una vita come tante è un libro forte che esaspera il dolore fino all’estremo, parla di brutalità e sofferenze impossibili da superare, le cui conseguenze si portano per sempre a livello psicologico ma anche fisico. Questo è un libro che chiaramente parla di dolore, di una persona che ha subito cose che non si possono immaginare, che riesce comunque a risollevarsi e avere del buono dalla sua vita, circondato da persone che gli vogliono bene. Anche se in certe situazioni purtroppo non basta nemmeno quello.

Questo libro parla anche dell’autolesionismo come modo per espiare colpe che si credono di avere; devo ammettere che è un tema complesso e delicato di cui si sente parlare poco. In questo romanzo ci viene chiaramente mostrato il lato terribile di questa cosa, ma allo stesso secondo me non viene demonizzato abbastanza; ed essendo un libro letto anche da moltissimi giovani non so quanto sia un bene, anche se questo poi è solo un mio parere personale.
Il protagonista però sulla sua pelle porta ogni giorno le conseguenze della violenza che si autoaffligge come memento di un passato che non lo abbandonerà mai, quasi una profezia che si auto avvera volontariamente e non in maniera veramente cosciente nel suo sentirsi sbagliato. Nonostante poi l’evento, come spesso accade nella vita vera, venga trattato come un segreto che nessuno dice mai ad alta voce, con le conseguenze della comunicazione patologica che possono derivare dalla cosa.

La componente psicologica è fondamentale nel romanzo, come dicevo, specie nell’elaborazione interna di traumi in maniera sbagliata, e un rifiuto nel chiedere aiuto. Nella sua testa Jude non si sente guaribile, nessuno può risolvere quello che di sbagliato c’è in lui anche se in molti provano ad aiutarlo. Perché non convinto di aver bisogno di aiuto ma convinto di essere sbagliato.

E poi l’amicizia lunga una vita intera, l’affetto in condizionato di un genitore trovato solo in età adulta, il positivo che c’è in questo libro che ci mostrano che chiunque è meritevole di affetto, anche chi non si sente adeguato.

Hanya Yanagihara dunque nel suo lavoro più celebre ci racconta di infanzie traumatiche con maltrattamenti continui, e di una esistenza a cercare di risollevare la testa ed espiare un dolore troppo grande e un senso d’inadeguatezza alla vita costante, che hanno reso celebre questo libro. Consiglio dunque anche io Una vita come tante, anche se forse non è necessario, perché un libro durissimo sì ma dotato di una sua speciale bellezza, non privo di difetti ma sicuramente una storia che merita di essere letta.

Se volete leggere il libro, potete acquistarlo al link affiliato Amazon.

Se volete leggere altri consigli di lettura invece vi invito nella sezione del blog Le recensioni di Book-tique.

Alla prossima con una nuova recensione!

Giorgia

Reading Time: 4 minutes La mia recensione sul bestseller internazionale Una vita come tante, di Hanya Yanagihara, edito in Italia da Sellerio Editore

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