Recensione di Il vangelo secondo Gesù Cristo di Josè Saramago
Reading Time: 4 minutes
José Saramago
Narrativa
Feltrinelli Editore
1999
Cartaceo- Ebook
351
Il Gesù Cristo di Saramago, da alcuni cristiani ortodossi ritenuto blasfemo, è un carattere fortemente spirituale, ma in tutto e per tutto umano, che incarna i dubbi e le sofferenze propri della condizione universale di uomo. Il figlio di Dio, dalla nascita a Betlemme alla morte sul Golgota, affronta le medesime esperienze descritte nel Vangelo, qui però narrate secondo una prospettiva terrena, con spirito critico e senso logico. In questa storia non c'è fede nei miracoli, bensì coscienza di trovarsi in balìa della volontà di potenza di un Dio padre distante e indifferente al dolore che provoca. La serie di disgrazie, stragi e morti che costellano l'esistenza di Gesù, fino al non cercato e non accettato compimento del destino di vittima sacrificale, diventa così un'occasione per riflettere sulla contrapposizione tra bene e male, sulla problematicità di fare il giusto tramite l'ingiusto, sull'imperscrutabilità del senso della vita umana e sulla sconcertante ambiguità della natura divina.
Ci sono scrittori che osano, più di altri. È semplice scrivere una storia a volte, ma quanto è facile riscrivere una delle storie più vecchie del mondo? Credo che il Nobel per la letteratura sia stato dato a José Saramago anche per questo suo coraggio di raccontare storie che altri non avrebbero il coraggio di scrivere, come in Il Vangelo secondo Gesù Cristo libro del 1999 che con audacia e provocazione ri-racconta la storia del Messia con una voce nuova, unica, ironica, dissacrante.
Censurato nel suo paese, a causa di questo libro, Saramago dopo la pubblicazione di Il Vangelo secondo Gesù Cristo si è addirittura trasferito alle Canarie per i contenuti considerati anticlericali e ispirati ai vangeli apocrifi della Chiesa, definendo, questa è una considerazione personale, anche per Saramago come autore questo come un punto di svolta nella sua carriera.
La trama di Il Vangelo secondo Gesù Cristo è semplice da raccontare: è la vita di Gesù vista dalla sua infanzia, ripercorrendo la storia che ci è raccontata da sempre nei Vangeli, in una veste nuova dalla prospettiva del suo protagonista.
Attraverso questo viaggio nuovo in una storia che conosciamo già, vediamo il cammino di un Gesù diversa da quello che ci è stato raccontato, molto uomo e poco dio, nel suo cammino verso la divinità. Saramago enfatizza proprio l’umanità di Gesù, che diventa a tutti gli effetti un personaggio complesso e dalle diverse sfaccettature, con i suoi pregi e difetti, con il rapporto conflittuale con un padre distante che lo ha messo al mondo e non si è svelato a lui che in età adulta, ma anche con la madre che non si è fidato delle sue parole. Gesù è uomo, soffre fisicamente e emotivamente, ha passioni e malumori. Un messaggio che anche i Vangeli cercano di far passare a modo loro, ma che Saramago avvolge di una sua peculiarità che lo rende più vivido ai nostri occhi. E poi, per la maggior parte della storia il lettore dubita sulla divinità di Gesù, che sembra un ottimo predicatore di sani ed etici valori ma non il messia e figlio di Dio.
Come in Caino che io ho letto prima di questo testo, la figura di Dio nei libri di Saramago non ne esce benissimo: è capriccioso, volubile, arrogante, fa tutto nel suo interesse. Il dio dell’Antico testamento non è sempre misericordioso e caritatevole, anzi cambia idea facilmente, è egoista e non sempre interessato. Questa è l’immagine che ho trovato anche in Saramago, molto vicina a quella della Bibbia, rendendolo forse un po’ grottesco e enfatizzando certe caratteristiche; ma non mentendo.
Il Vangelo secondo Gesù Cristo non lo vedo infatti come un libro contro Dio e Gesù Cristo, né contro la religione e istituzione; ho letto però una critica senza censura alla Sacra Romana Chiesa Cattolica. Saramago in alcune pagine inizia a elencare una serie lunghissima di morti che hanno perso la vita a causa della religione cattolica: pagine inquietanti ma che sono di un impatto tremendo.
Di contrappunto a Dio c’è il diavolo, che gioca un ruolo interessante nella storia, e che fa da bilanciamento a Dio, nel modo più perfetto. Il tema di bene e male viene sottolineato, e non ci può essere Dio senza Satana, descritti come due aghi della stessa bilancia.
Lo stile di Saramago è potente, in Il Vangelo secondo Gesù Cristo troviamo pagine e pagine senza un punto e dialoghi separati da virgole: nonostante questo stile non per tutti semplice, la lettura è appassionante. Questo è un libro che è ironico e pungente, con un narratore onnisciente che quasi chiacchiera con il lettore condividendo con lui il sapere come andrà a finire questa storia: è come se si creasse un rapporto tra questo narratore e il pubblico che legge perché entrambi conoscono la storia, solo che il narratore ci sfida a leggere la sua versione dei fatti. La cosa geniale è che poi Saramago riscrivere frasi dette nella Bibbia contestualizzate in maniera diversa, dando un tocco speciale a quello che già è un grandissimo libro,
Il romanzo ha poi una chiusura circolare: il libro finisce laddove è iniziato. Personalmente sul finale lo ho trovato ancora più perfetto, perché semplicemente finisce laddove è iniziato, chiudendo un cerchio. (Da qui troverete degli spoiler, se non li volete leggere saltate pure questo paragrafo). E non parlare della risurrezione di Cristo è stata la mossa più significativa del racconto, che sarebbe stata la scena di punta per un religioso, ma per Saramago che parla di un Gesù uomo, dove ci lascia il dubbio tutto il tempo della sua divinità, la morte del corpo è la fine del racconto. Senza magie né resurrezioni (Lazzaro e quel «nessuno ha compiuto tanti peccati in vita per meritare di morire due volte» forse è un indizio del perché) è stata una degna conclusione di un libro che mostra l’uomo dietro la divinità.
A me Il Vangelo secondo Gesù Cristo è piaciuto parecchio: l’ho trovato provocatorio e geniale, dissacrante dove questo termine mai fu più azzeccato. Parlare di religione è complesso, e per farlo nel modo in cui lo fa Saramago bisogna possedere una straordinaria capacità di scrittura. Nel suo genere è perfetto, non solo perché io personalmente sono in linea con il pensiero dell’autore, ma perché racconta una sua storia facendo parodia di un’altra storia, riesce a farci appassionare al libro nonostante conosciamo già il finale e riesce a dare vita a dei personaggi uguali e diversi da quelli dei Vangeli.
Il Vangelo secondo Gesù Cristo però non è un libro che consiglierei a tutti perché di certo particolare e ha una narrazione che può turbare alcuni animi, ma credo che con il suo stile unico e una satira verso la Chiesa sia un capolavoro del suo genere.
Se volete leggere il libro, potete acquistarlo al link affiliato Amazon.
Se volete leggere altri consigli di lettura invece vi invito nella sezione del blog Le recensioni di Book-tique.
Alla prossima con una nuova recensione!
Giorgia
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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