Recensione di Venivamo tutte per mare di Julie Otsuka
Reading Time: 2 minutes
Julie Otsuka
Romanzo storico, Narrativa
Bollati Boringhieri
2011
Cartaceo- Ebook
142
«Un piccolo romanzo bellissimo che non ci si stanca mai di leggere.»
Natalia Aspesi, «Elle»
«La verità poetica di una storia rimasta in ombra... un inno all’umanità.»
Cinzia Fiori, «Corriere della Sera»
«Una scelta narrativa perfetta. Memorabile.»
Tiziano Gianotti, «D di la Repubblica»
Una voce forte, corale e ipnotica racconta la vita straordinaria di un gruppo di donne – le cosiddette «spose in fotografia» – partite dal Giappone per andare in sposa agli immigrati giapponesi in America, a cominciare dal loro primo, arduo viaggio collettivo attraverso l’oceano. È su quella nave affollata che le giovani, ignare e piene di speranza, si scambiano le fotografie dei mariti sconosciuti, immaginano insieme il futuro incerto in una terra straniera. Seguirà l’arrivo a San Francisco, la prima notte di nozze, il lavoro sfibrante, la lotta per imparare una nuova lingua e capire una nuova cultura, l’esperienza del parto e della maternità, il devastante arrivo della guerra, con l’attacco di Pearl Harbour e la decisione di Franklin D. Roosevelt di considerare i cittadini americani di origine giapponese come potenziali nemici.
Nella lista dei libri letti da Rory Gilmore in Gilmore girl, figura anche Venivamo tutte per mare di Julie Otsuka. Abbiamo letto questo romanzo a febbraio insieme al gruppo di lettura ispirato a questa lista, e devo dire che non ha deluso le aspettative.
Venivamo tutte per mare è un racconto corale, magnetico, scritto tutto in prima persona plurale: è come se le donne giapponesi che andavano a sposare compaesani che vivevano negli Stati uniti.
Picture brides le chiamavano, spose da fotografia, per sposare uno sconosciuto ma con il quale condividevano la nazionalità che viveva in America e si era spacciato per qualcuno di diverso.
Queste donne venivano tutte per mare, su grandi barche per viaggi che duravano molti giorni, ed è come se questa esperienza comune le facesse diventare tutte un’unica entità, un’unica persona che condivide esperienze di vita e bagaglio culturale, che nonostante le differenze vanno incontro a un destino comune e doloroso.
Venivamo tutte dal mare tratta temi scomodi, risultando un libro breve ma intenso e forte, doloroso anche in alcuni punti. Si tratta in questo romanzo il tema degli immigrati giapponesi negli USA, trattati in maniera deprecabile, nonostante queste discriminazioni non siano così conosciute in Europa, o almeno non lo erano da me. Si capisce grazie alla storia di Otsuka tutta la discriminazione verso gli immigrati giapponesi e il razzismo; e poi la terribile parentesi storica dei centri di raccolta dove venivano rinchiusi tutti i giapponesi durante la seconda guerra mondiale.
Oltre alla questione razziale, fondamentale è quella di genere: oltre che giapponesi, le protagoniste di questo libro erano anche donne. E venivano trattate male, ignorate, violentate, picchiate, tradite, abbandonate, non una volta ma due: sia dai loro mariti che mentivano per sposarle grazie alle lettere che mandavano in patria, che dai bianchi americani che li trattavano come esseri inferiori.
E arrivavano in paese dove credevano di poter fare le signore, per lavorare nei campi, nelle lavanderie, come cameriere, come donne di servizio; e gli uomini di qualsiasi nazionalità abusavano di loro, e facevano un giglio l’anno o non ne potevano fare nessuno.
I temi trattati come potete aver capito non sono tutti facili, e alcuni paragrafi fanno impallidire e rabbrividire, specie pensando al fatto che queste storie sono state ispirate da eventi realmente accaduti, sono successe davvero.
La potenza comunicativa di questo libro oltre il messaggio che manda è però proprio lo stile di Otzuka: estraniante, geniale, potente, inimitabile. Non ho mai avuto l’opportunità di leggere un libro scritto da questa prospettiva, con un narratore oracolo che è una persona e le è tutte, ma l’ho trovata una cosa formidabile, e dubito che esistano tanti libri scritti così al mondo.
Per la storia e per le emozioni che questo punto di vista riesce a farti provare, ho trovato Venivamo tutte dal mare perfetto, una chicca davvero inimitabile.
Quindi vi consiglio assolutamente Venivamo tutte dal mare di Julie Otstuka perché racconta una storia poco conosciuta come la situazione degli immigrati giapponesi negli States con una voce irripetibile e incomparabile ad ogni altro libro che voi abbiate mai letto.
Se volete leggere il libro, potete acquistarlo al link affiliato Amazon.
Se volete leggere altri consigli di lettura invece vi invito nella sezione del blog Le recensioni di Book-tique.
Alla prossima con una nuova recensione!
Giorgia
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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