Recensione di Ma tu sei felice? di Federico Baccomo
Reading Time: 3 minutes
Federico Baccomo
Narrativa
Solferino editore
2019
Cartaceo - Ebook
208
Tutto comincia con una domanda: Ma tu sei felice? È l’inizio di un dialogo all’apparenza ordinario, quello tra Vincenzo e Saverio, due amici seduti al tavolino di un bar per il classico aperitivo. Vincenzo ha un problema che riguarda suo figlio: un incidente con un compagno di classe, una maestra indelicata, un colloquio imbarazzante.
Saverio ha un dilemma più immediato: la sua dieta iperproteica funzionerà davvero? Entrambi sono presi dall’epica di una quotidianità le cui tappe obbligate prevedono di prendersi cura della famiglia, sopravvivere al lavoro, arrivare a fine mese, oltre naturalmente a mentire, tradire, imbrogliare. Vincenzo e Saverio, insomma, sono tutti noi.
Nel botta e risposta trascinante che questo romanzo mette in scena, ci appassioniamo ai colpi di teatro delle loro vite, e nelle loro vicissitudini di umanissimi antieroi riconosciamo le nostre. Ma le cose, nella letteratura come nella realtà, non sono mai come sembrano.
Federico Baccomo si diverte a ribaltare i luoghi comuni e a giocare con le nostre aspettative di lettori, in un romanzo diverso da ogni altro. Un dialogo perturbante, comico, insensato, commovente: come la vita. Una moderna, irresistibile commedia dell’assurdo.
Molte volte i libri ti chiamano, incrociano il tuo destino in momenti particolari della vita, e alcune coincidenze letterarie sono sempre incredibili ai miei occhi. Non è la prima volta che mi succede, e ogni volta mi sembra un fatto straordinario. A voi è mai capitato di leggere due libri a poca distanza l’uno dell’altro che sono intrinsecamente collegati? A me, come avrete potuto capire da questa premessa, sì; e questa volta è successo con Ma tu sei felice? di Federico Baccomo, e senza la lettura che avevo appena terminato, non lo avrei apprezzato allo stesso modo.
Ma andiamo con ordine: di cosa parla Ma tu sei felice?
Vincenzo e Saverio iniziano una discussione dopo la domanda che dà titolo al volume, ma tu sei felice? e da qui prende vita la storia paradossale e grottesca di due uomini che si confrontano in un libro/dialogo molto divertente e allucinante al tempo stesso. Senza svelare troppo della trama i due mostreranno la loro personale prospettiva di classici esemplari di “uomo medio” su moltissimi argomenti, dal lavoro, alla vita, all’amore, alla vita coniugale, ai figli, alla letteratura.
Ma tu sei felice? Una storia che si legge con una facilità incredibile, che diverte ma fa anche riflettere grazie alla sua sottile satira, corredata da un pizzico d’ispirazione al teatro dell’assurdo.
Ci troviamo di fronte è dunque a un romanzo composto da soli dialoghi, senza descrizioni, senza luoghi, senza contorni di nessun genere. I due protagonisti sono voci con un nome ma senza un volto, che si scambiano una serie lunghissima di battute. Questo rende sicuramente il testo scorrevole e frizzante. Allo stesso tempo è un romanzo che potrebbe facilmente essere anche il copione di una sceneggiatura, il quale potrebbe essere fraintesa come “scelta facile”, come mancanza di stile o linguaggio, ma al contrario è volutamente tale, un esercizio stilistico che risulta brillante e ben riuscito. Tutto il dualismo del libro ricorda infatti il classico del teatro dell’assurdo di Beckett Aspettando Godot, sembrando un omaggio a un pilastro della letteratura e del teatro moderno, che viene più volte citato nel volume stesso sottolineando il legame e l’ispirazione presa da questo.
Questa è di certo una scelta stilistica sicuramente particolare, visto che l’abbondanza di dialoghi in un libro non è sempre vista bene. In questo caso la vedo come una scelta eclettica e controcorrente, la quale fornisce un valore aggiunto al testo e lo rendono sicuramente speciale in un panorama narrativo moderno che sembra aver perso la spinta verso la sperimentazione e la creatività.
I temi trattati in Ma tu sei felice? sono dei più disparati, e portati tutti all’estremo. Ci troviamo di fronte a discussioni che vanno dal no sense al bizzarro, alla vita di tutti i giorni. Un botta e risposta in cui si legge di noi, delle persone normali, della vita di tutti i giorni, ma in cui tra le righe rivela una buona dose di satira sull’uomo moderno, sulla sua inettitudine, sui tradimenti, sulla superficialità che risiede in ogni essere umano. E così che un libro apparentemente semplice da leggere, che sembra una normale chiacchierata tra due vecchi amici, ci racconta di molto di più, buttando sul tavolo una serie di riflessioni più importanti di ogni singola battuta.
Il volume è breve e come già anticipato sopra molto veloce da leggere soprattutto per la sua struttura, per questo non è stato difficile per me leggerlo in poche ore del mio tempo. Mi sono divertita molto tra le sue pagine, proprio per il doppio significato che io ho attribuito a questo volume, ma soprattutto perché il libro che avevo finito prima di questo è stato Aspettando Godot di Beckett: come dicevo nella mia introduzione ogni tanto il destino fa dei giochi simpatici anche quando si parla di libri e credo non avrei appezzato così tanto questo romanzo senza la conoscenza del testo di Becket, notando sin da subito dei parallelismi incredibili.
Per chiudere, Ma tu sei felice? è un libro che parte dalla riflessione esistenziale per eccellenza, per poi sviluppare un dialogo lungo tutta la narrazione, insensato e paradossale, in cui si può leggere l’umanità moderna nella sua normalità portata all’estremo, corredata da una buon a dose d’irriverenza e parodia. Da leggere per sorridere, e fare un paio di riflessioni sulla felicità.
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Se invece volete altri consigli di lettura, non perdere tempo e andate a vedere la sezione delle Recensioni di Book-tique
Alla prossima domenica con una nuova recensione!
Giorgia
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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