Aspettando Godot

Recensione di Aspettando Godot di Samuel Beckett

Reading Time: 3 minutes

Aspettando Godot
Samuel Beckett
Classico - Opera Teatrale
Einaudi
1 gennaio 1997
Cartaceo
115

"Non c'è da meravigliarsi che, uscendo dal teatro, la gente si chieda cosa diavolo ha visto. In casi come questo si finisce sempre per attribuire all'autore un preciso disegno simbolico, e si rigira il testo pezzo per pezzo, battuta per battuta, cercando di ricostruire il puzzle. Si ha l'impressione che Beckett, a casa sua, stia ridendo malignamente alle nostre spalle, mentre con una semplice intervista alla televisione potrebbe chiarire ogni cosa. Diremmo subito che, a nostro parere, pretendere a tutti i costi questo "sesamo apriti" non ha senso. Stabilire se Godot è Dio, la Felicità, o altro, ha poca importanza; vedere se in Vladimiro ed Estragone la piccola borghesia che se ne lava le mani, mentre Pozzo, il capitalista, sfrutta bestialmente Lucky, il proletariato, è perfettamente legittimo, ma altrettanto legittima è la "chiave" cristiana, per cui tutto, dall'albero che si trova sulla scena, e che dovrebbe rappresentare la Croce, alla barba bianca di Godot, si può spiegare Vangelo alla mano". (Carlo Fruttero)

Questo mese ho fatto un po’ fatica a seguire tutti i gruppi di lettura di cui faccio parte a causa del mancato tempo; ho nuovi ritmi, nuove abitudini, meno ore libere, e onestamente meno voglia di leggere. Nonostante tutto sono riuscita a stare dietro quasi ogni cosa mi ero prefissata, e ho letto anche il volume per #inomniaparatusgdl, gruppo di lettura creato dalla mia omonima di Ifeelbook dedicato alle letture della celebre serie TV Gilmore girls. Non ho saputo resistere, nonostante gli impegni, alla lettura di questo mese, perché era un volume che mi allettava particolarmente ed ero curiosa di leggere da molto: sto parlando di Aspettando Godot di Samuel Beckett.

Di cosa parla Aspettando Godot?

Vladimir ed Estragon sono su una strada di campagna ad aspettare un certo Godot. Sono vestiti come dei senzatetto e iniziano a discutere in maniera accesa per qualsiasi cosa: minacciano di separarsi, di suicidarsi, parlano di letteratura e di assurdità senza senso, ma alla fine si vede da subito che sono totalmente interdipendenti l’uno dal’altro. Nell’attesa della notte incontrano sulla loro strada due personaggi: Pozzo e Lucky, l’uno il proprietario del terreno su cui aspettano e l’altro il suo servo trattato in maniera pietosa. Dopo qualche battibecco con i due nuovi arrivati, i due protagonisti rimangono soli ad aspettare sempre Godot, fin quando un’altra figura appare in scena: un ragazzo che gli dice che l’uomo che stanno aspettando quella sera non verrà, ma si farà vivo la notte successiva. E così nel secondo atto si ripete l’attesa di Vladimir ed Estragon, che aspettano, e aspettano, e aspettano questo misterioso Godot.

Ci troviamo questa volta di fronte a un’opera teatrale, divisa in atti e composta dunque da soli dialoghi e descrizioni di scena. L’opera fa parte del filone del teatro dell’assurdo e rappresenta nella sua interezza il tema dell’attesa. La lettura è molto scorrevole, e divertente: i due protagonisti sono evidentemente delle macchiette che discutono su temi esistenziali bisticciando e ponendoli in modo ironico, ma parlando in qualche modo di cose molto importanti, della vita e del suo senso, dell’attesa di qualcosa che mai arriverà, di letteratura, di tutto e niente.

Questi due uomini aspettano e non fanno niente: la chiave centrale per l’interpretazione dell’opera è dunque l’assurdità e il no sense. Non esiste un vero significato negli atteggiamenti di questi due bizzarri protagonisti, loro stanno lì e non fanno niente fiduciosi della venuta di Godot. Se non oggi, domani, o il giorno dopo ancora si farà vivo. E anche il lettore, o spettatore, crede come loro che prima o poi qualcosa accadrà, che questo famigerato Godot si paleserà.

Aspettando Godot dunque è un libro che rappresenta una metafora di staticità, di attesa di qualcosa che deve accadere e non arriva mai, ma anche secondo la mia personalissima opinione, immagine di tutte quelle persone che aspettano un cambiamento ma in fin dei conti non fanno niente per attuarlo da sé, ma attendono passivamente che questo accada. Mia opinione perché abbiamo davanti un libro che è stato studiato da molti e a cui vengono date moltissime interpretazioni, e dato che io non sono una critica letteraria, in questo caso la mia è solo una mera opinione.

Ho letto l’opera in inglese (una delle due lingue originali, poiché Becket in prima battuta la scrisse in francese per poi tradurla in inglese) e mi ha divertito molto: ho trovato Aspettando Godot bizzarro, esilarante, grottesco, davvero godibile e leggero. Dietro questa sua leggerezza ci ho letto qualcosa di più di certo, e mi spiace non aver colto tutte le sfumature per la mancata reperibilità dell’ebook in italiano, perché secondo me avrei potuto divertirmi ancora di più. Dopo aver letto il libro vorrei proprio andare a vedere una sua rappresentazione a teatro!

Per chiudere, Aspettando Godot è una storia paradossale, sconclusionata, tragicomica; un volume che consiglio a tutti di leggere almeno una volta nella vita, per aspettare il caro e vecchio Godot assieme a Vladimir ed Estragon.

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Se invece volete leggere altre recensioni venite a trovarmi nella sezione le recensioni di Book-tique

A domenica prossima con una nuova recensione!

Reading Time: 3 minutes Titolo: Aspettando Godot Autore: Samuel Beckett Genere: Classico – Opera Teatrale Casa editrice: Einaudi Data di Pubblicazione: 1 gennaio 1997 Formato: Cartaceo Pagine: 115 “Non c’è da meravigliarsi che, uscendo…

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