Recensione di Il sole dei morenti di Jean-Claude Izzo
Reading Time: 4 minutes
Jean-Claude Izzo
Narrativa
E/o edizioni
1999
Cartaceo- Ebook
Il sole dei morenti è l'ultimo romanzo scritto da Jean-Claude Izzo prima della sua prematura scomparsa. È il suo capolavoro: una struggente esplorazione del potere distruttivo dell'amore, la storia di un uomo che cerca l'amore e non lo trova, e per questo viene relegato ai margini della società. Il merito di Izzo di è di riuscire a farci identificare con un destino apparentemente estremo, quello di un essere umano che ha perso tutto. Quando i pompieri portano via il corpo di Titì, l'unico amico rimastogli, morto di freddo in una stazione del metrò parigino, Rico decide che è ora di andarsene, lasciare Parigi per il sud. Se deve morire, tanto vale morire al sole. Nel suo viaggio incontra altri disperati come lui, persone finite sulla strada seguendo percorsi di vita diversi e che reagiscono diversamente, chi con solidarietà chi con cattiveria. In fondo al viaggio c'è Marsiglia e la speranza di rivedere Léa, il grande amore della sua gioventù.
«Solo quando il mondo ti crolla addosso scopri l’orrore. Che nel mondo esiste l’orrore. Perché sei sbattuto in un’altra vita e incontri gente di cui non avevi nemmeno immaginato l’esistenza, né il dolore.»
Quanto è bello quando una persona cara ti presta il suo libro preferito, e tu te ne innamori quanto lei?
Mi è successo ciò leggendo Il sole dei morenti, di Jean-Claude Izzo, quest’estate, durante una torrida giornata al mare. Un libro iniziato e finito in poche ore, tanto la lettura mi ha catturata, tanto la storia mi ha rubato il cuore.
E non mi capitava da un po’ di leggere un libro e non pensare a niente altro.
Il sole dei morenti racconta lo stralcio di una vita di un clochard. Una persona come tante, che vive in strada e vede morire uno dei suoi più cari amici proprio su quella strada che gli fa da casa. Questa morte scatena in Rico, il protagonista di questa storia, la voglia di ritornare in un luogo a lui caro, Marsiglia.
Da questo desiderio inizia il suo viaggio che lo porterà da Parigi al mare, per osservare per l’ultima volta il tramonto tra le onde.
Un viaggio fatto di difficoltà, di stenti, di elemosina, contornato da i ricordi di un uomo e la storia della sua vita e dei suoi fallimenti, di come era prima, e di come questi sia finito sulla strada.
Il sole dei morenti è un romanzo immenso, carico di emozioni e tristezza, che però incolla il lettore alle sue pagine, facendoci entrare nella mente, nei pensieri, nei ricordi del suo protagonista.
Una storia che ci fa respirare una malinconia immensa, che porta a esplorare il cuore di una persona che ormai non ha più nulla nella sua vita, oltre che rifugiarsi nei ricordi. E grazie ai ricordi, quelli belli, vuole cercare un epilogo alla sua storia, ritornare nell’unico porto che gli fa riportare alla mente la parola felicità. C’è della poesia in questa storia, una poesia che prende vita dal degrado, dall’insoddisfazione, dalla solitudine, dalla voglia di mettere un punto; e nonostante la tristezza intrinseca di questo racconto, è impossibile pensare a un finale migliore per una vicenda come questa, che dona a noi spettatori, nonostante tutto, un senso di pace, profonda, decisiva, infinita.
Non ho mai letto un libro che aveva protagonista un barbone; un tema inconsueto che mi ha colpito particolarmente la mia sensibilità, facendomi riflettere e immedesimarmi fin troppo nel suo personaggio principale.
Jean-Claude Izzo nelle sue pagine dà voce agli invisibili, quelle persone che vivono ai margini della nostra società, nelle strade di ogni città del mondo, che tutti i giorni incontriamo, e troppo spesso ignoriamo, giudichiamo, disprezziamo.
L’autore facendo come suo protagonista una di queste persone, oltre a dare voce ai deboli, ci fa comprendere il lato umano dei senzatetto, donando loro di nuovo un’identità, mostrandoci come effettivamente siano individui esattamente come noi, e quanto spesso ce ne dimentichiamo.
Ognuno di noi può avere un momento di difficoltà nella propria vita, ognuno potenzialmente può restare solo al mondo un giorno, ognuno di noi potrebbe essere Rico. Perché quest’uomo non è stato sempre un emarginato; è stato anzi un lavoratore come tanti, ma pure un marito, un amico, un padre Solo che a un certo punto, la sua vita ha iniziato a sgretolarsi pian piano, sotto i suoi piedi.
Colpa di un matrimonio fallito, di scelte poco sensate, dell’alcol che sembrava la soluzione più semplice. E un bel giorno la strada è sembrata la via giusta da prendere, l’unica possibile per sentirsi per la prima volta liberi, veramente.
L’essenza del Il sole dei morenti è proprio questa: Rico potrebbe essere ognuno di noi.
La descrizione poi della vita di strada è così puntuale, precisa, reale e apre gli occhi al lettore su qualcosa che vediamo sempre, ma ignoriamo il più delle volte. Una vita vissuta alla giornata, passata al margine a cercare di andare avanti in qualche modo, a cercare di sopravvivere.
Ma Il sole dei morenti parla anche di amore: la ricerca costante di ognuno di quel sentimento a cui tutti aspirano, quello disperatamente cercato, perduto, non trovato, un sentimento che arriva dalle cose più improbabili, strane e inaspettate.
Questo libro mi ha completamente assorta, mi ha rubato la mente per immergermi totalmente in esso. Non mi aspettavo onestamente una storia che mi coinvolgesse così tanto, sia per le tematiche particolari che tratta, ma soprattutto per il suo stile, così naturalmente fluido da guidarti in una storia raccontata attraverso i ricordi.
Izzo in queste pagine passa rapidamente dal presente, al passato, raccontando la storia come se fossimo davvero spettatori dei pensieri del suo protagonista; e l’effetto è spettacolare: ci pare di assistere al film della vita di un uomo, sembra di vivere con lui quei sentimenti, quelle emozioni, quei ricordi.
Il sole dei morenti è un libro a mio avviso spettacolare, un romanzo diverso dal solito che è stato un’incredibile scoperta; una storia malinconica, che da voce al degrado, che ci mostra la vita di strada e dei suoi abitanti al margine della società. Da leggere per fare l’ultimo viaggio assieme a Rico, e osservare il sole sul mare, là nella splendida Marsiglia.
Se volete leggere il libro, potete acquistarlo al link affiliato Amazon.
Se volete altri consigli di lettura invece vi invito nella sezione del blog Le recensioni di Book-tique.
Alla prossima con una nuova recensione!
Giorgia
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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