Recensione di L’avversario di Emmanuel Carrère

Recensione di L’avversario di Emmanuel Carrère

Reading Time: 3 minutes

L’avversario Book Cover L’avversario
Emmanuel Carrère
True Crime, Biografia
Adelphi Edizioni
2000
Cartaceo e Digitale
169

«Il 9 gennaio 1993 Jean-Claude Romand ha ucciso la moglie, i figli e i genitori, poi ha tentato di suicidarsi, ma invano. L'inchiesta ha rivelato che non era affatto un medico come sosteneva e, cosa ancor più difficile da credere, che non era nient'altro. Da diciott'anni mentiva, e quella menzogna non nascondeva assolutamente nulla. Sul punto di essere scoperto, ha preferito sopprimere le persone di cui non sarebbe riuscito a sopportare lo sguardo. È stato condannato all'ergastolo. «Sono entrato in contatto con lui e ho assistito al processo. Ho cercato di raccontare con precisione, giorno per giorno, quella vita di solitudine, di impostura e di assenza. Di immaginare che cosa passasse per la testa di quell'uomo durante le lunghe ore vuote, senza progetti e senza testimoni, che tutti presumevano trascorresse al lavoro, e che trascorreva invece nel parcheggio di un'autostrada o nei boschi del Giura. Di capire, infine, che cosa, in un'esperienza umana tanto estrema, mi abbia così profondamente turbato – e turbi, credo, ciascuno di noi». Emmanuel Carrère

Di Emmanuel Carrère ho sempre sentito lodi su lodi, e mi ha sempre colpito il fatto che quando esce un suo libro sembra un evento che smuove le masse nonostante sia considerato un autore di alto livello. Adelphi pubblica tutti i suoi libri e io come primo approccio all’autore ho scelto L’avversario, libro del 2000 pubblicati da Adelphi nel 2013 nella traduzione di Eliana Vicari Fabris.

L’avversario è un misto tra libro verità e true-crime e racconta la storia di Jean-Claude Romand, di cui sottolinea il fatto di cronaca di cui si è trovato al centro nel 1993, ovvero l’omicidio multiplo della sua intera famiglia. Fu un crimine che scosse l’opinione pubblica perché Romand era considerato una persona perbene e medico dell’OMS; dapprima a casa sua ha pensato a moglie e due figli, e appiccato un incendio all’intera abitazione e poi si è recato a casa dei genitori fuori città per uccidere anche loro.
Carrère in questo suo libro ripercorre la vita di questa persona, scoprendone piano piano i segreti e una vita intera di bugie.

Lo stile di questo libro è eccezionale semplice ma perfetto. Carrère in prima persona ci racconta il suo approccio a questa vicenda, a come ne venne colpito e decise di entrare in contatto con Romand in carcere, ma anche di tutti i sentimenti che in lui suscitò la vicenda. Penso che infatti tutta la questione del coinvolgimento dell’autore in questa storia veramente accaduta sia uno dei punti più affascinanti del romanzo, ciò che gli conferisce la forza e la peculiarità allo stesso e che invoglia il lettore a leggere pagina dopo pagina tutta d’un fiato.

La storia che poi sceglie Carrère è inquietante e attraente al punto giusto: come può una persona con una certa reputazione essersi inventato una vita intera? E soprattutto, come è possibile che nessuno lo abbia mai scoperto?

Il protagonista di questa storia è infatti un bugiardo patologico, raccontato e smascherato per quello che è per la prima volta in vita sua: un uomo che pur di non ammettere le proprie bugie decide di sterminare la sua intera famiglia, per di mantenere quella apparenza di accettazione sociale che pensava di poter continuare ad avere.

Carrère descrive i meccanismi psicologici e le debolezze di un uomo che fa finta di andare a un lavoro che non ha tutti i giorni, che si inventa malattie per tenere con sé la findanzata dell’Università, che deruba parenti e amici per mantenere il proprio stile di vita.

Nonostante però la persona riprovevole che descrive Carrère, lo scrittore cerca di mantiene un certo distacco, non fornendo giudizi personali (nonostante il suo coinvolgimento nella storia) ma sottolineando solo le azioni commesse. E mettendosi nei panni del carnefice e non delle vittime, per capire cosa può davvero spingere un uomo a commettere l’omicidio plurimo della sua intera famiglia.

E io mi sono invischiata assieme a Carrère in questa storia, ho iniziato a leggere il libro senza potermi più fermare, per cercare una spiegazione in questa irrazionalità, perché dove qualsiasi persona avrebbe deciso di smettere di mentire o al massimo sarebbe scappata dall’altra parte del mondo, quest’uomo irrazionalmente ha deciso di ammazzate la famiglia e continuare a dire bugie anche dopo. Sia la storia che dunque il modo di raccontarla di Carrère mi hanno colpita parecchio, e non ho potuto non leggere il libro quasi tutto d’un fiato.

Dunque L’avversario è stato un ottimo primo approccio a Carrère, facendomi incontrare una prosa semplice ma perfetta e una storia che ti lascia l’inquietudine addosso, spingendoti a domandarti (ma anche mostrandolo) fino a che punto può arrivare una bugia.

Se volete leggere il libro, potete acquistarlo al link affiliato Amazon.

Se volete leggere altri consigli di lettura invece vi invito nella sezione del blog Le recensioni di Book-tique.

Alla prossima con una nuova recensione!

Giorgia

Reading Time: 3 minutes Titolo: L’avversario Autore: Emmanuel Carrère Genere: True Crime, Biografia Casa editrice: Adelphi Edizioni Data di Pubblicazione: 2000 Formato: Cartaceo e Digitale Pagine: 169 «Il 9 gennaio 1993 Jean-Claude Romand ha…

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