Recensione di La Ragazza interrotta di Susanna Kaysen
Reading Time: 3 minutes
Susanna Kaysen
Biografico
TEA
1993
Cartaceo
166
A diciotto anni Susanna Kaysen, dopo una sommaria visita di un medico che non aveva mai visto prima, viene spedita in una clinica psichiatrica, nota per i suoi pazienti famosi (Sylvia Plath, James Taylor e Ray Charles, tra gli altri) e per i metodi all'avanguardia. Vi passerà i due anni successivi e la sua storia, raccontata con tono distaccato, a volte comicamente beffardo e sempre autoironico, riesce nell'impresa di trasmetterci il senso di un'esperienza che in genere può essere compresa soltanto da chi l'ha vissuta.
Continua la mia esplorazione dei titoli della lista dei libri di Rory Gilmore. Per chi non lo sapesse: nella serie TV Gilmore girls vengono nominati 400 libri circa e qualcuno si è messo giù e li ha trascritti tutti. Gira da anni una challenge di lettura al riguardo.
In collaborazione con l’amica blogger Giorgia di Ifeelbook abbiamo creato un gruppo di lettura e ogni mese leggiamo un titolo di questa lista. Questo mese abbiamo letto La ragazza interrotta, di Susanna Kaysen, del 1993, pubblicato in Italia da TEA nel 2017. Più famoso del libro è il film inspirato dal testo intitolato Ragazze interrotte, del con 1999 Winona Ryder e Angelina Jolie, anche se è molto diverso dal libro.
Di cosa parla La ragazza interrotta?
La narrazione segue la voce della sua protagonista, nonché autrice, che negli anni sessanta quando aveva 18 anni viene ospitata in un centro di salute mentale.
Il romanzo non ha una trama vera e propria, ma è quasi un diario che racconta per frammenti l’esperienza di Kaysen nell’istituto dove si fece internare volontariamente. Ci racconta della vita in quel posto, del rapporto con le altre ragazze e con il suo psichiatra, il tutto alternato da cartelle cliniche che potrebbero essere veri reperti dell’epoca.
Quindi, nonostante non ci sia una storia vera e propria dietro La ragazza interrotta, riusciamo a mettere insieme noi lettori stralci della vita prima, durante e dopo questa esperienza che cambiò la vita alla sua autrice.
Interessante è stato osservare le riflessioni di Kaysen sul concetto di pazzia, dalla sua prospettiva di persona bisognosa di aiuto che si dirige di sua spontanea volontà a chiedere questo aiuto. Labile è il confine, almeno così mi è sembrato, tra quello che allora era considerato malato di mente a una persona fuori dagli schemi, confine che porta ancora oggi Susanna Kaysen a interrogarsi sulla sua salute mentale. Un’esperienza come quella vissuta dall’autrice infatti difficilmente si dimentica e le conseguenze di quei due anni in istituto ci racconta di portarle ancora con sé.
Da lettrice ho percepito un’aurea di normalità in Susanna in un luogo pieno di persone instabili: un’eccessiva immedesimazione da parte mia, ma ho trovato quel confine di cui vi parlavo prima molto sottile in lei, e forse, e questo lo dico come opinione perché non sono un medico adibito a fare diagnosi, se avesse avuto problemi simili ai giorni nostri sarebbe bastato un buon terapeuta a prenderla in analisi.
Mi è piaciuto leggere tra le righe la cornice degli anni ’60, con una società completante diversa e dove emerge chiaramente il sessismo e maschilismo di quella società; anche Kaysen pare sottolinearlo e enfatizzarlo, come se capisse le cose solo con il senno di poi e gli occhi dei nostri tempi.
Devo dire che il libro mi è piaciuto, ma lo considero un testo senza infamia e senza lode: ho trovato molte riflessioni interessanti, mi sono rivista in molte delle considerazioni della giovane Susanna, ma allo stesso tempo non loderei troppo il testo né la storia. Un buon libro, una lettura facile e snella, alcune riflessioni interessanti ma non un capolavoro o una chicca nel suo genere.
A chi consiglio quindi La ragazza interrotta di Susanna Kaysen? È un libro che parla di salute mentale, di fatica a trovarsi negli spazi che la società si aspetta noi occupiamo e di contrasti familiari; parla della fatica di una giovane ad adattarsi a quello che il mondo vuole da lei e che ricerca la sua strada passando da un momento di crisi e un breakdown mentale, senza però prendere mai toni troppo cupi; è un libro che parla di crescita e rinascita, e lo consiglio a chi piacciono queste tematiche e vogliono leggere una storia vera che parla di questo.
Se volete leggere il libro, potete acquistarlo al link affiliato Amazon.
Se volete leggere altri consigli di lettura invece vi invito nella sezione del blog Le recensioni di Book-tique.
Alla prossima con una nuova recensione!
Giorgia
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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