Un libro al cinema: Piccole donne (2019)

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Natale è alle porte, e per il libro al cinema del mese che ho deciso di raccontarvi un film tratto da un romanzo che io considero molto natalizio: Piccole Donne. Oggi vi racconto infatti l’ultima trasposizione cinematografica del classico di Louisa May Alcott,, considerato uno dei migliori film del 2020, con un premio Oscar vinto a fronte di sei candidature.

Il film è del 2019, diretto da Greta Gerwig e con Emma Watson, Florence Pugh, Eliza Scanlen, Laura Dern, Timothée Chalamet, Meryl Streep, Tracy Letts, Bob Odenkirk, James Norton, Louis Garrel e Chris Cooper.

La trama di Piccole donne il film

La storia raccontata in questo film racconta le trame dei due libri delle Piccole donne scritte da Alcott, riunendo la storia intera delle sorelle March in un unico racconto.

La pellicola si apre con una Jo March che vive a New York e fa la scrittrice, a inizia a ricordare la sua infanzia, quel famoso natale senza regali perché il papà è in guerra, l’amicizia con Laurie e suo zio, le avventure da ragazzi che diventano dopo poco grandi e oniziano a fronteggiare l’età adulta, con il matrimonio di Meg, la partenza per l’Europa di Amy, il rifiuto alla proposta di matrimonio di Laurie.

Unq storia che nel tempo è rimasta nel cuore di molti raccontata in maniera nuova e originale.

La recensione del film

La settima trasposizione di un classico senza tempo è di certo una sfida ardua, ma Greta Gerwig, già regista del grande successo Lady bird, è riuscita egregiamente nel compito. Il film ricrea le atmosfere del romanzo di Alcott in maniera superba, partendo dalle ambientazioni passando per i costumi e l’accuratezza storica. Costumi che poi gli hanno permesso di vincere il Premio Oscar.

La rivisitazione di Piccole Donne è in una chiave narrativa diversa unendo due romanzi, e scegliendo un intreccio diverso e non lineare rende fresca questa storia che già i più conoscono. La sceneggiatura e l’adattamento quindi sono davvero apprezzabili, dando forza alle relazioni tra i personaggi ed enfatizzando alcune dinamiche tra di loro, senza dimenticare la fedeltà all’opera originale.

Spiccano le interpretazioni che sono superbe, con un cast sicuramente eccezionale e definito dalla critica «stellare a tutti i livelli».
La regista si dichiara molto vicina questo libro, e fa di questa storia anche la sua: Jo oltre alla trasposizione letteraria di Alcott, diventa voce anche di Gerwig, e quindi lo spettatore riesce a vedere questa pellicola molto intima per la sua scrittrice, che fa propria la narrazione e mette al centro il personaggio di Jo ancora di più che del libro. Il risultato è un film d’autore intimo e personale, nonostante la produzione non economica.

Le differnze tra libri e film

In linea generale il film è molto fedele al ciclo di romanzi delle Piccole donne, a parte per la scelta di montaggio narrativo fatto. Come vi anticipavo prima non si segue la linearità seguita da Alcott nei suoi due romanzi, ma la pellicola salta avanti e indietro nel tempo, raccontando alcuni filoni narrativi della storia seguendo la prospettiva di una delle protagoniste, Jo.
Possiamo dire che è una libera interpretazione ma molto fedele al romanzo che ha incantato bambini di molte epoche.

Diversamente da cosa mi aspettavp, questo film è la trasposizione non solo del celebre libro da cui prende il nome ma anche del suo seguito: le trame di Piccole donne e di Piccole donne crescono sono fuse insieme in un unica grande narrazione della vita delle sorelle March, potendosi permettere così questo intreccio peculiare che rende interessante la visione e accattivante la storia.

A livello di differenza sostanziali con i romanzi, Piccole donne il film non pecca eccessivamente; per esempio nel film abbiamo la nostra eroina Jo che alla fine del film scrive il suo libro, ovvero Piccole donne, aspetto metanarrativo non presente nel romanzo originale, nonostante sia risaputo che Alcott ha riposto in Jo il suo alter ego letterario, senza palesarlo in questo modo.
Allo stesso modo nel film viene accentuato il femminismo della stessa Jo, mai palesato apertamente dall’autrice del romanzo ma diventato limpido in questo film. Infine, il lieto fine che i viene proposto non è proprio lo stesso del romanzo, ma essendo un media diverso e un tempo diverso devo ammettere che non stona nel complesso. Cambiamenti non così grandi, che però danno qualcosa in più a questo film, che anzi mi hanno fatto apprezzare ancora di più questa trasposizione.

Devo confessare che dopo la visione di Piccole donne ero entusiasta: ho amato molto questo film sia per essere a modo suo fede e al libro ma anche per la centralità che viene data al mio personaggio preferito, Jo. Anche se il romanzo originale non è così centrato su di lei, la mia lettura di questo nel corso del tempo è stata molto simile alla visione mostrata del film e nonostante l’emancipazione e il femminismo di questa venga abbastanza amplificato e non presente nella versione letteraria, devo dire che emotivamente sin da bambina (ma anche poi nelle riletture da adulta) avevo attribuito un valore molto simile a quello della regista a questa storia. Gerwig racconta la sua visione personale di un classico senza tempo che però è sempre stata anche la mia e devo dire che mi ha emozionato e entisuasmato moltissimo. Il film in generale ha una cura incredibile e nonostante non inizi con il celebre «Natale non sarà natale senza regali» che aspettavo con ansia, lo si può perdonare per aver dato una nuova fresca e moderna lettura di uno dei libri del mio cuore.

Quindi Piccola donne è approvatissimo, e lo consiglio a tutti se ancora non lo avete visto!

Il film è disponibile su AmazonPrimevideo Amazon Prime Video.

Trovate invece a questo link la recensione del libro.

E per ultimo vi lascio il Trailer ufficiale del film:

 

 

Voi lo conoscevate? Lo avete visto? Cosa ne pensate?

Siete d’accordo con la mia recensione?

Il mese prossimo vi parlerò di un nuovo film, tratto da un nuovo libro, quindi a presto.

Giorgia

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