Le otto montagne

Recensione di Le otto montagne con Paolo Cognetti

Reading Time: 4 minutes

Le otto montagne Book Cover Le otto montagne
Paolo Cognetti
Narrativa
Einaudi
2016
Cartaceo- Ebook
208

Pietro è un ragazzino di città, solitario e un po' scontroso. La madre lavora in un consultorio di periferia, e farsi carico degli altri è il suo talento. Il padre è un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l'orizzonte lineare di Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia. Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in quel luogo «chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l'accesso» ma attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento. E lì, ad aspettarlo, c'è Bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età ma invece di essere in vacanza si occupa del pascolo delle vacche. Iniziano così estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri più aspri. Sono anche gli anni in cui Pietro inizia a camminare con suo padre, «la cosa più simile a un'educazione che abbia ricevuto da lui». Perché la montagna è un sapere, un vero e proprio modo di respirare, e sarà il suo lascito più vero: «Eccola lì, la mia eredità: una parete di roccia, neve, un mucchio di sassi squadrati, un pino». Un'eredità che dopo tanti anni lo riavvicinerà a Bruno. Paolo Cognetti, uno degli scrittori più apprezzati dalla critica e amati dai lettori, entra nel catalogo Einaudi con un libro magnetico e adulto, che esplora i rapporti accidentati ma granitici, la possibilità di imparare e la ricerca del nostro posto nel mondo.

«La montagna non è solo nevi e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all’altro, silenzio tempo e misura.»

Ci sono libri che aspettiamo a leggere, attendiamo il momento giusto; libri che vanno di moda e piacciono a tutti, magari vincono premi letterari e sono i “libri del momento” per un certo periodo.
A me che non piacciono molto le mode, soprattutto quelle letterarie, perché ho i miei tempi con la lettura, e questi libri mi fanno uno strano effetto. Non mi piace sempre leggere quello che leggono tutti gli altri, soprattutto per paura di rovinarmi la lettura, e di giudicare un libro in maniera sbagliata solo perché non era ancora arrivato il suo momento.
Per questo ho aspettato due anni a leggere Le otto montagne di Cognetti, Premio strega del 2016 e libro che per un certo periodo di tempo leggevano tutti.

Di cosa parta Le otto montagne?

Pietro è un ragazzino di città e ogni estate va in montagna con i suoi genitori a Grana. Lì il padre gli insegna la vita della montagna: a camminare in quelle stradine difficili, a raggiungere i ghiacciai, a vivere quel modo solitario e bellissimo. Nello stesso periodo fa amicizia con Bruno, ragazzino del paese che creerà un legame forte e particolare anche con i genitori.

Pietro cresce, però, e per la sua ribellione adolescenziale decide di allontanarsi da quel padre burbero con cui non è mai riuscito a parlare veramente, e smette di andare a scalare le cime del Monte Rosa con lui. Dopo molti anni, quando Pietro sarà in una nuova città e i rapporti quel padre difficile saranno totalmente compromessi, viene a scoprire che proprio suo papà ha perso la vita, e gli ha lasciato in eredità un pezzo di terra in montagna sul quale egli avrebbe voluto costruire una casa.

E così per elaborare il lutto ritorna su quelle montagne che conosceva come le sue tasche, sulle orme del padre, riavvicinandosi dopo anni a quell’amico d’infanzia.

Le otto montagne è un libro introspettivo, che va ad analizzare i sentimenti di un bambino, di un ragazzo che poi diventa un uomo e deve fare i conti in qualche modo con il suo passato e le sue origini. È in fondo la storia tormentata di un bambino, un giovane, un uomo e il suo rapporto con la montagna, simbolo del suo passato, del suo presente e del suo futuro.

La montagna viene raccontata qui come un luogo in cui si può esiliarsi, si può riflettere, pensare, scoprirsi. E tutti i protagonisti di questo romanzo trovano in maniere diverse le risposte che cercano tra le montagne, cercando tra le rocce il modo di calmare le pene della vita, cercando pace, serenità; oppure semplicemente cercano di capire chi sono veramente sulle punte dei monti.

Una storia che parla di ricerca, di cambiamento, di ritorni alle origini. Perché bisogna capire il passato per andare incontro al futuro. E Pietro in questo senso fa un’evoluzione straordinaria in questo libro, capisce il rifiuto del passato e diventa un uomo diverso, un uomo forse migliore, grazie a un grande lavoro su se stesso, e sul suo passato. Riscopre le montagne e con queste quel padre così assente nella sua vita. Riscopre i rimpianti e rimorsi e li trasforma in sentimenti positivi. Riscopre l’amicizia quella vera, e i legami indissolubili. Capisce che ognuno è diverso dall’altro bisogna preservare queste differenze, perché ci sono alcune persone che appartengono ad alcuni luoghi più di altre.

Le otto montagne dunque è un libro che principalmente parla di legami, di rapporti. Il rapporto padre e figlio è molto comune in letteratura, e qui viene esplorato in maniera per così dire canonica ma eccezionale: ritroviamo l’immagine del genitore distante e un figlio desideroso di affetto. Si parla di paternità anche d’adozione, e di come si possa creare un legame speciale anche se il sangue non è lo stesso; si parla di padri sbagliati, padri che compiono non sempre le scelte giuste, padri umani che anche loro sono in grado di sbagliare.

E sullo sfondo, con una scrittura intimista delicata e allo stesso tempo scarna ed essenziale, veicola e racconta paesaggi, laghi, fiumi, percorsi, baite e ghiacciai; quella montagna che oltre a essere un luogo simbolico è soprattutto una natura immensa, inospitale brutale ma che attira a sé l’uomo alla ricerca dell’ignoto e immenso che può dare questo verde.

La mia opinione sul libro

Ho iniziato la lettura di Cognetti con il pregiudizio di essere di fronte a un libro acclamato dalla critica, e quindi avevo paura di una delusione. Senza alcuna pretesa sono entrata dentro questa storia che ti accompagna a fare un viaggio nella vita di tre uomini, e me ne sono innamorata. Il modo che Cognetti ha di prenderti per mano e portarti tra i suoi racconti l’ho trovato molto bello, trascinandoti dentro un racconto dolce e brutale al tempo, stesso scritto in maniera molto intimistica e delicata.

Ho apprezzato tutto di questo libro: la storia, il modo di raccontarla, il messaggio finale. Tanto mi è piaciuto che mi sono addirittura commossa nel finale: quando un libro ti riesce a far emozionare così tanto secondo me è perché veramente ha saputo farti entrare nella sua storia, nel modo giusto.

Chiudendo, Le otto montagne è un romanzo che nelle sue pagine racconta la vita tra i monti in un racconto intenso, introspettivo e drammatico; un libro emozionante che merita non solo il riconoscimento dato, ma sicuramente anche di essere letto da tutti, per scoprire le vicende di Pietro, Bruno e Gianni, e anche una storia che parla delle difficoltà della vita e della ricerca della propria strada, sulla cima della montagna più alta del mondo, o ricercando le mitiche otto montagne.

Vi è piaciuta la mia recensione? Acquistare allora il libro qui 🙂

Giorgia

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Reading Time: 4 minutes Titolo: Le otto montagne Autore: Paolo Cognetti Genere: Narrativa Casa editrice: Einaudi Data di Pubblicazione: 2016 Formato: Cartaceo- Ebook Pagine: 208 Pietro è un ragazzino di città, solitario e un…

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