Leggere Harry Potter e il calice di fuoco a 30 anni, in inglese
Reading Time: 8 minutes
Harry Potter
J.K.Rowling
Fantasy
Salani
2000
Cartaceo- Ebook - Audiolibro
627
È un momento cruciale nella vita di Harry Potter: ormai è un mago adolescente, vuole andarsene dalla casa dei pestiferi Dursley, vuole sognare la cercatrice del Corvonero per cui ha una cotta tremenda... E poi vuole scoprire quali sono i grandiosi avvenimenti che si terranno a Hogwarts e che riguarderanno altre due scuole di magia e una grande competizione che non si svolge da cento anni. Harry Potter vuole davvero essere un normale mago di quattordici anni. Ma sfortunatamente, Harry non è normale – nemmeno come mago. E stavolta, la differenza può essergli fatale.
«Quando e se per voi dovesse venire il momento di scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è facile, ricordate cos’è accaduto a un ragazzo che era buono, e gentile, e coraggioso, per aver attraversato il cammino di Voldemort. Ricordatevi di Cedric Diggory.»
A gennaio ho ripreso la rilettura che ho iniziato l’anno scorso di quella che si può considerare la mia saga preferita, Harry Potter. Il mese scorso ho letto Harry Potter e il calice di fuoco, in inglese, quarto capitolo della saga ambientata ad Hogwarts ma anche il primo libro di Harry che io abbia mai letto.
La trama di Harry Potter e il calice di fuoco
Il quarto capitolo inizia raccontando la finale della coppa del mondo di quidditch, dopo una piccola introduzione in cui i Weasley vanno a prendere Harry a privet drive e lo portano alla tana per poi recarsi assieme a vedere questa mitica partita tra Ungheria e Irlanda. Raggiunto il luogo grazie a una passaporta, guardano la finale, incontrano molti maghi importanti per la storia, tra cui il ministro della magia, Barty Crouch (il capo di Percey Weasley) Ludo Bagman e i Malfoy. Ma la vittoria dell’Irlanda viene rovinata da un invasione di mangiamorte durante la serata e dal lancio nel cielo del marchio nero, di cui verrà accusata la povera elfa domestica di Crouch.
Il ritorno ad Hogwarts è emozionante perché durante quell’anno la scuola ospiterà un evento straordinario e prestigioso: il torneo Tremaghi. Per l’occasione sono invitati al castello gli studenti di altre due importanti scuole di magia estera, Dumstrang e Beauxbatons. Il calice di fuoco è lo strumento che estrarrà un campione per ogni scuola, maggiore di 17 anni: dopo però aver estratto i tre campioni ufficiali, il calice si comporta in modo strano e ne estrae un quarto: è Harry Potter, che dovrà partecipare anche lui alle tre prove di questo torneo affascinante ma molto pericoloso.
Questa è la premessa di Harry Potter e il calice di fuoco che svilupperà la sua intensa storia principale del torneo tra draghi, sirene e labirinti maledetti, parlando anche di fronte di liberazione di elfi domestici, mangiamorte e il ritorno di Voldemort, balli scolastici, interviste revisionate anche troppo da giornalisti in cerca di scoop, scommesse sportive, tiri vispi dei gemelli Weasley.
Cosa ne penso di Harry Potter e il calice di fuoco
La prima considerazione che mi viene da fare su questo capitolo della saga e che io proprio non me lo ricordavo, e dopo averlo letto dopo più di dieci anni posso affermare che è davvero un gran bel libro in cui la Rowling ha messo tantissimi spunti di riflessione.
La trama è molto più complessa sia del film ma anche dei precedenti capitoli, svelando un finale da libro giallo quasi, dimostrando il talento e l’immaginazione di questa scrittrice; ha infatti costruito davvero tante sotto trame molto intricate, che in qualche modo sono collegate tra loro, disseminato indizi per la risoluzione di questo libro, ma anche per la trama finale di tutta la saga che solo una lettura consapevole può farci notare.
Il libro parla anche, oltre alla trama fondamentale, di bullismo, di primi amori, di senso d’inadeguatezza, di coraggio, di traumi infantili e figure genitoriali.
La figura di Harry nei romanzi ha uno spessore che nella pellicola non rende; è un adolescente che ha bisogno di una figura paterna e la cerca negli uomini adulti che popolano questa storia, un ragazzo che sempre più dimostra di volere solo una vita normale non il suo minuto di celebrità, molto orgoglioso e coraggioso, ma pur sempre un adolescente che rimanda il più possibile la risoluzione dei suoi problemi, timido con le ragazze, e soprattutto insicuro. Questo messaggio è il più importante perché rende l’Harry dei libri un ragazzo normale come tutti noi, in cui è facile immedesimarsi e facile è anche comprendere le sue paure, mentre la sua versione cinematografica è sicuramente meno introversa e più sprezzante. E mai come in questo libro in cui entra ufficialmente nell’adolescenza dimostra di avere le caratteristiche che vi ho citato sopra.
Harry Potter e il calice di fuoco è anche il primo capitolo in cui conosciamo il vero e temibile Lord Voldemort, non le sue versioni senza poteri: la sua cattiveria, la sua influenza sulle persone, e anche la sua vita personale. Infatti qui si viene a scoprire parte della vita del signore oscuro e di come il male sia venuto fuori, anche grazie ai traumi ricevuti da bambino; si comprende un po’ di più questo cattivo grazie al rapporto inesistente con il padre che lo ha abbandonato e il suo odio per i babbani, tutti paragonati (credo io, eh) a quel padre che odiava la magia. Non è una giustificazione al personaggio, ma come ogni cattivo anche lui ha la sua storia, e serve per capire come sia nato questo grande antagonista, la sua sete di potere il suo disprezzo per i babbani e per chi prova amore per il prossimo.
In Harry Potter e il calice di fuoco ho avuto anche e soprattutto molta pena per Harry, cioè, zia Rowling non potevamo risparmiare ancora così tanto dolore a sto ragazzino? In fondo aveva solo 13 anni, perché farlo partecipare a forza al torneo, rischiare di morire più volte, farsi prendere in giro da tutta la scuola, incontrare Voldemort e vedere con i suoi occhi la morte di Cedric? Cioè, Harry non aveva già sofferto abbastanza in vita sua?
Differenze tra film e libro in Harry Potter e il calice di fuoco
Questa volta sono stata bravissima e ho visto il film del Calice di fuoco appena finito il libro, e posso affermare che la riproduzione cinematografica è più una libera interpretazione del romanzo, che una riproduzione fedele perché pecca molto nel riportare l’esattezza della trama in pellicola. Ecco le differenze che ho notato io (di cui ho preso fedelmente appunti mentre guardavo il film):
ATTENZIONE SPOILER
Iniziamo da subito con i tagli: Harry nel film è già alla Tana non si vede la parte di Privet drive (e lo scherzo che tirano i gemelli a Dudley che rimane con la lingua gigante per qualche minuto). Continuiamo poco dopo anche per la coppa del mondo, che sembra davvero diversa dall’evento che si legge nel libro: il campeggio era gestito da babbani mentre nel film no, anche il signor Weasley e compagnia erano nel box di Fudge, mica solo quel bullo di Malfoy; la produzione ci risparmia anche lo spettacolo con Folletti e Veela che è molto scenico e divertente. In queste prime pagine mancano alcuni personaggi chiave per il resto della storia: Dov’è Ludo Bagman? Dove sono Billy, Charlie e Percy? E Bertha, la strega del ministero scomparsa in Albania?
Continuiamo questo disastro d’inzio con la scena dei mangiamorte: nel film fanno proprio un bel casino e attaccando tutto il campeggio, mentre nel libro non esiste questa scena. E il casino con il marchio nero? E Winky? E Crouch? Harry nel film sviene e poi io nulla. Ma?
Ecco altre cose che ho notato che vengono cambiate o eliminate dal film: le scuole straniere arrivano a ottobre non all’inizio dell’anno come ci dicono nel film, e la scuola francese non ha solo studentesse ma ci sono anche dei ragazzi; compare Olivander e fa il controllo delle bacchette dei campioni del Tremaghi, dando qui un indizio per il lbro finale (dico solo Gregorovich); Sirius chiama Harry nel camino e già sa della task nel film, mentre nel libro sa già dei draghi e Ron non fa quello strano giro del film per avvisarlo di andare da Hagrid, è direttamente il gigante buono a scrivere a Harry di andare da lui a notte fonda.
Malocchio Moody fala maledizione imperio ai suoi studenti, e Harry gli resiste, ma il genio di Potter da la sua mappa del malandrino al professore di difesa contro le arti oscure (che stolto). E poi ancora l’alga branchia la dà Dobby ad Harry e non Neville, senza sottolineare che Dobby è molto presente in questo libro, mentre nel film non comprare proprio, come d’altronde nella pellicola non esiste il fronte di liberazione degli elfi domestici. Questo è un buco gigantesco (per questo nel film non appare Dobby secondo me). Percy non appare per tutto il film mentre questa volta ha un ruolo molto importante, come il grande assente Sirius, tagliato fuori da una storia che lo vede molto presente; anche perché oltre ai gufi, Harry incontra Sirius a Hogsmeade.
Visto che ne ho notate a bizzeffe, vi segno altre differenze random tra Harry Potter e il calice di fuoco libro e film: Harry è il più veloce a fare la prima prova, mentre nel film è praticamente uno scontro mortale tra lui e il Drago; la scena del vestito di Ron anche è diversa : non riceve un pacco ma la signora Weasley gli consegna il vestito a casa; il ballo è la sera di Natale non la vigilia e la scena delle prove di ballo non esiste nel libro; anche la scena fra Hagrid e madame Maxine e diversa: dove è la questione del mezzo gigante?
Una della Gemelle che vanno al ballo con Harry e Ron è di Corvonero, e sempre al ballo del ceppo Harry aveva un vestito verde e Hermione blu.
Manca tutta la parte della malattia di Crouch, il fatto che viene sostituito da Percy, e il suo sfogo un po’ matto davanti a Harry e Krum e conseguente sparizione: la pellicola lo interpreta come come Harry nelle foresta con Hagrid e Ron e Hermione e vede Crouch nella foresta svenuto o morto. Anche nella scena del pensatoio mancano cose, manca la parte di Ludo e manca il processo di Crouch junior.
Durante la terza prova, nel labirinto, non c’è nessuna delle creature descritte nel libro. Nessuna, solo un po’ di vento, e siepi che si stringono.
La scena del cimitero è la più fedele al libro secondo me, anche se non viene spiegata la questione delle bacchette di Voldemort e Harry legate tra loro, e il signore oscuro non ha gli occhi azzurri ma rossi. Quando Harry ritorna a scuola con il corpo si Cedric, la scena del padre di Diggory non c’è nel libro, ma è comunque molto bella e straziante, e le lacrime che mi ha fatto fare la rendono adatta anche se diversa dalle parole della Rowling.
Parlando del finale, uno dei punti forti di questo libro, abbiamo una serie di tagli abbastanza drastici. Lo spiegone del finale è molto più complesso e articolato nel romanzo rispetto al film, con la storia dei Crouch, con Winky. Un giallo quasi che trova il suo colpevole in un inaspettato assassino e invece nel film è ridotta a due parole.
Manca anche la parte finale in cui Harry è nell’ufficio di Silente spiega quel che successo, dove è presente anche Sirius, sostituita da due parole nel dormitorio di Harry; viene tagliata anche la scena all’ospedale con la signora Weasley e Billy, dove Silente e il ministro della magia litigano furiosamente e si capisce come si stanno mettendo le cose perché Fudge nega che Voldemort sia tornato. Ultima mancanza è che Hermione scopre e ricatta Rita Skeeter, che non è altro un animago non autorizzato e per tutto l’anno scrive articoli pessimi su tutti grazie alla sua trasformazione in scarafaggio.
Curiosità su Harry Potter e il calice di fuoco
Come per gli altri romanzi della saga, anche Harry Potter e il calice di fuoco ha delle curiosità interessanti.
La prima è stata la difficoltà di scegliere il nome del romanzo: J.K.k Rowling aveva valutato il titolo “Harry Potter e il Torneo Tremaghi”, anche se poi ha scelto “Il calice di fuoco” perché la faceva pensare a una sorta di “Calice del destino”.
La scrittrice ha avuto anche difficoltà durante la stesura: il nono capitolo “Il marchio nero” è stato riscritto 13 volte, e ribattezzato il capitolo “infausto”.
Rita Skeeter non era prevista nella prima stesura di Harry Potter e il calice di fuoco: infatti al suo posto avevamo una cugina serpeverde di Ron, ma visto che la Rowling si è accorta di un grosso buco di trama arrivata a metà, ha cancellato la Weasley inserendo la giornalista più odiata del mondo magico.
Sempre la Rowling ha dichiarato di aver pianto dopo aver riletto l’incontro di Harry con i suoi genitori. Una curiosità molto dolce è invece che durante la cerimonia dello smistamento viene citata Natalie McDonald, una nuova Grifondoro, un omaggio fatto a una bambina morta di leucemia, che aveva chiesto di apparire nei libri di Harry Potter.
Infine, la Rowling ha trovato divertente la scrittura di questo libro e raccontare i primi amore di Ron, Hermione e Harry, anche se disastrosi per il momento.
Altre curiosità, che curiosità vere e proprie non sono, riguardano gli indizi disseminati in questo romanzo che ci danno forti indicazioni su come andranno le cose: ebbrava zia Rowling, solo rileggendo col senno di poi si possono avere certe intuizioni. La prima cosa che ho notato è che viene nominato Gregorovich, il fabbricante di bacchette, un amico che rincontreremo più avanti nella storia. Qui invece ho visto due bei grandi spoiler; il primo, nella scena del cimitero il signore oscuro dice:
«They, who knew the step I took, long ago, to guard myself against mortal death?»
Che tradotto letteralmente (circa, non sono una trattrice ufficiale, sappiatelo) significa: «loro (riferito ai mangiamorte) che conoscevano il passo che ho fatto, molto tempo fa, per proteggere me stesso dalla morte?» e qui mi viene da dire che proprio lui ci da un chiaro indizio sugli Horcrux, di cui si parlerà tra due libri.
Un altro spoiler è su Piton: dopo che Silente chiede al professore di pozioni d’iniziare a compiere quella missione di cui conosce già i dettagli, Harry si chiede quale sia la missione che lui debba svolgere (ma noi la sappiamo già purtroppo) e si domanda se torni da Voldemort facendo finta che non sia mai stato dalla parte di Silente, una copertura per restare al fianco dei buoni. Più spoiler di così.
E con queste curiosità vi lascio, ci vediamo il mese prossimo con La mia recensione di Harry Potter e l’ordine della fenice!
vi siete perso i primi due libri della saga raccontati da me, andate a leggervi le recensioni!
La pietra filosofale
La Camera dei segreti
Il prigioniero di Azkaban
Giorgia
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
Condividi:
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
Ti potrebbe interessare anche...
Reading Time: 8 minutes A gennaio ho ripreso la rilettura che ho iniziato l’anno scorso di quella che si può considerare la mia saga preferita, Harry Potter. Il mese scorso ho letto Harry Potter e il calice di fuoco, in inglese, quarto capitolo della saga ambientata ad Hogwarts ma anche il primo libro di Harry che io abbia mai letto.
Condividi:
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)