Recensione di La piccola Parigi di Alessandro Tonoli
Reading Time: 3 minutes
Alessandro Tonoli
Narrativa
GWMAX editore
2015
Cartaceo- Ebook
60
“Una città, un racconto misterioso e una bambina di cui nessuno ha mai saputo il nome.
Ecco cosa si cela dietro Cabiate e il suo essere chiamata dai suoi abitanti “La piccola Parigi”, per un motivo che però nessuno sembra ricordare. Forse solo il nonno di Chiara ha, nascosta nel suo passato, la chiave per svelare la natura di questo incantesimo che ora, forse, sta per essere finalmente rivelato.”
«Farò diventare questo posto una Piccola Parigi!
Annaffierò così tanto questa piccola torre che diventerà gigantesca! Forse anche più grande di quella che hanno in Francia! E dopo che sarà diventata grande abbastanza, sarà come essere a Parigi! Cambierà tutto! Le grandi cose servono solo a dare valore a quelle più piccole. Dopo un po’ uno si stanca di guardarle, e allora inizia a guardare tutto il resto, ma lo guarda in maniera diversa. Lo dice sempre il mio papà.»
Con un leggero ritardo, e per giunta non di lunedì, torna la rubrica mensile dedicata alle recensioni di libri di autori emergenti. Questo mese vi parlo di un libro che mi è piaciuto in particolar modo e ho finito da pochissimo: La piccola Parigi, romanzo di Alessandro Tonoli: una storia, breve, ma intensa, che mi ha colpito profondamente.
Di cosa parla La piccola Parigi?
Il romanzo non è che un lungo racconto che ha come cuore un dialogo tra un nonno e una nipote di dieci anni.
Il nonno racconta di una vecchia storia sulla loro cittadina, una leggenda che ha delle basi fondate e lui ne è testimone.
Inizia così il racconto nella gioventù del nonno, e di come misteriosamente, un giorno, fosse apparsa per le strade della città di provincia una bella bambina in abito rosso che parlava con tutte le persone che incontrava. Nessuno sapeva da dove venisse e dove abitasse, ma ognuno si fermava a parlare con quella bambina che con la sua splendida ingenuità riempiva il cuore della gente.
Aveva strane teorie e le raccontava a tutti attraverso quella genuina spontaneità che solo un bambino può avere. Un giorno la piccola torna in città con un piccolo souvenir da Parigi, una miniatura della Tour Eiffel: visto che era rimasta incantata dalla bellezza di Parigi, la bimba aveva deciso di piantare la sua minuscola torre e farla crescere, per portare un po’ di Parigi anche nel suo paese.
E così, ogni giorno, andava a innaffiare la sua statuetta, con la speranza che crescesse tanto da diventare uguale all’originale.
Una storia incantata, che profuma di amore, di magia, di purezza; un racconto che entra nel cuore dei lettori per quanto sia unico nel suo genere.
La piccola Parigi ci racconta una storia che è quasi una fiaba, e parla d’incanto, quell’incanto che solo l’infanzia può avere. E cosi che noi lettori tra le pagine, grazie alla piccola bambina dall’abito rosso riusciamo a ricordare quella spensieratezza e quell’allegria che anche noi un giorno avevamo, grazie ai suoi bizzarri accorgimenti riusciamo a rammentare la spontaneità dei pensieri di un bambino, attraverso quell’assoluto e necessario suo bisogno di veder crescere la torre riusciamo a ricordare quanto pure noi avessimo bisogno della magia nelle nostre vite. La protagonista di La piccola Parigi mi è sembrata dunque un simbolo, che vuole essere un inno alla bellezza e alla purezza dell’infanzia.
La piccola Parigi racconta anche una storia dolcissima, un rapporto delicato e che un po’ tutti portiamo nel nostro cuore, quello tra nonno e nipote. Un rapporto puro, speciale, unico; che però dura troppo poco, alcune volte. Con le emozioni che questo libro trasmette al lettore, si riesce a ricordare e a percepire l’unicità e la magia di questa parentela speciale. Ma non solo, ci parla anche della tristezza della perdita e la maniera unica di vivere un lutto per un bambino. La parte più emozionante e bella di questo racconto, secondo me. E non vi nego che una lacrimuccia mi è scappata
Tirando le somme La piccola Parigi è un libro breve ma dolcissimo, carico di emozioni e fantasia, che riesce in maniera tutta sua a catturare l’attenzione del lettore, e catapultarlo in una cittadina qualsiasi di provincia, dove un tempo accaddero cose straordinarie. Da leggere per conoscere una leggenda, la storia di quando Cabiate era una piccola Parigi.
Se volete leggere il libro, potete acquistarlo al link affiliato Amazon.
Se volete altri consigli di lettura invece vi invito nella sezione del blog Le recensioni di Book-tique.
Alla prossima con una nuova recensione!
Giorgia
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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