meno 28 giorni

Diario Letterario di un’Italiana in Australia- Capitolo 20: meno 28 giorni

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Diario letterario di un’italiana in Australia

Capitolo 21: meno 28 giorni

Venerdì è già arrivato, una nuova settimana è passata ed è già ora di un nuovo aggiornamento australiano da parte di Giorgia . Bentornati al mio Diario letterario di un’italiana in Australia: questo è il capitolo 20 dal titolo: meno 28 giorni.
Settimana ancora non carica di avvenimenti (chi l’avrebbe mai detto) e torno ad annoiarvi con la mia vita sedentaria e da eremita in quel di Mareeba.

Per chi non lo sapesse lavoro in una fattoria, nel settore delle banane per l’esattezza, e lo faccio con il solo scopo di lavorare 88 giorni nelle attività rurali australiane per poter avere diritto a richiedere il visto, working holiday visa, per rimanere qui un altro anno. E mi mancano solo 28 giorni di lavoro!

Dopo settimane di lavoro duro e caldo torrido, le piogge si sono accanite sul Queensland, causando anche svariati allagamenti nelle città qui attorno; noi stiamo bene per fortuna, la nostra ridente cittadina non è stata colpita da nessun disastro per il momento; le uniche cose inficiate dal maltempo sono il mio lavoro e il mio umore.
Il lavoro viene inficiato perché, dato il cattivo tempo, non ci sono molte banane da raccogliere, di conseguenza lavoro poco, guadagno poco, i giorni per finire questo lavoro trascorrono più lentamente e la fine sembra lontanissima. Però mi mancano solo 28 giorni effettivi di lavoro. Oppure 5 settimane in cui lavoro da lunedì a venerdì, se ce ne sarà mai più l’occasione.

Il nostro manager questa settimana ha esordito facendoci un discorsetto abbastanza esplicoto: fino a che non smette di piovere lavoreremo tre o quattro giorni al massimo a settimana, con la speranza che quando la pioggia finirà, con il sole di questa zona le banane crescano in maniera repentina e ci sia un nuovo picco di lavoro. Ha concluso dicendo che noi comunque dobbiamo dare il massimo perché se il lavoro dovesse calare le zavorre verranno gentilmente accompagnate all’uscita. Chiaro e limpido, le minacce ad alta voce sono finite, per diventare più velate, ma il discorso è comprensibile, chiaro e limpido.
Io dal canto mio ho meno paura di essere licenziata perché ho avuto delle conferme dalla mia team leader, ma al contempo cerco sempre di dare il massimo perché non si sa mai, eh. Speriamo di poter restare in questa farm per finire sto benedetti 28 giorni almeno, ma come già vi ho detto la settimana scorsa non si possono fare grandi previsioni in una situazione come questa.

Questa settimana non ho impacchettato nemmeno un giorno, mi hanno lasciato tutti i giorni a fare grading clustering, rispettivamente controllo e taglio di banane. Non sono triste, anzi, mi sento brava in quelle due cose e almeno posso dimostrare che vale la pena tenermi;  ma soprattutto il controllo delle banane, non so come mai, mi ha distrutto fisicamente in questi tre giorni di lavoro durante la settimana. Sono tutti dei lavoracci, sappiatelo, ma la mia povera schiena ha subito il peso dei caschi di banane, anche se tagliati, e ancora oggi si lamenta un pochino. Aspetto positivo è che ho dei muscoli, che non ho mai avuto in vita mia, e la cosa mi gasa non poco!

Cosa ho letto durante la settimana?

Questa settimana le letture sono state proficue direi: ho finito entrambe le parti per i miei gruppi di lettura a step, nello specifico La famiglia Winshaw e Madame Bovary. Breve commento su queste sue letture: il primo sembra strepitoso, mi ha fatto male fermarmi; il secondo invece ho fatto un po’ di fatica a leggerlo, un po’ troppo descrittivo per i miei gusti. Staremo a vedere come si evolve la situazione in tutti e due i casi.

In settimana la mia lettura della colazione è stata Una banda di Idioti, libro che sto leggendo per un altro gruppo di lettura e su questo libro per il momento ho molte perplessità. Fino a ora sembra tutto molto grottesco, forse troppo tanto da scivolare nel no sense. Devo dire che non mi sta prendendo poi chissà quanto, vedremo dai.
Ho preso però una pausa da Una Banda di Idioti perché non mi stavo coinvolgendo, per leggere ieri mattina un libro per una collaborazione, Il mio mal di testa di Diana Errico edito da Officina Milena, che mi ha fatto tornare il buon umore perché mi è piaciuto proprio molto. A breve avertela recensione, non vi svelo nulla nel frattempo.
Ieri ho anche iniziato un nuovo libro Sulla scrittura (vedi sezione del blog) : Scrivere un libro (e farselo pubblicare veramente). Un manuale scritto da una serie di editor del gruppo Editoriale Mauri spagnol: lo finirò a breve perché mi resta solo un’oretta di lettura, e devo dire che per il momento è interessante anche se non mi sta facendo fare i salti di gioia.

Queste erano le mie interessanti (per me di certo) letture; i racconti settimanali finiscono qui, speriamo che non piova tutto il weekend perché vorrei uscire (si perché è bello lavorare poco, se non fossi poi costretta a stare chiusa in casa causa maltempo sarebbe ancora più bello).

Ah no, dimenticavo di raccontarvi l’evento si punta della settimana: ho visto un serpente; per l’esattezza il serpente si trovava sulla gamba del mio collega, che stava proprio accanto a me, spalla a spalla. Panico, paura e delirio perché ho visto anche che il colore della biscia era marrone.
Perché mi importa tanto del colore? Eh, perché il più pericoloso serpente australiano è marrone ed è letale, ti ammazza in pochi minuti il bastardo. Il sono caduta in un’ansia profonda fino a quando la team leader mi ha rassicurato che non era quello super mega mortale. Ma la paura di avere un serpente che mi strisciava sulla gamba non me l’ha tolta nessuno per tutto il giorno comunque, velenosità alta o no. This is Australian life!

Ora però ho davvero finito, buon fine settima a tutti, e ricordatevi che mancano solo 28 giorni e finalmente posso scappare da qui!

Riassunto a punti della settimana a punti: 
–  Piove piove piove, ma quando la smette di piovere
– Per una meteoropatica come me non è stato saggio essere nella regione tropicale dell’Australia, in estate che è la stagione dei monsoni e delle piogge per eccellenza: devo rivedere il modo in cui faccio le scelte
–  Se fuori piove, almeno posso leggere di più! Unico pro
– Vedere un serpente al lavoro di fianco a te fa una paura terribile, specialmente ad una persona che come me si fa viaggi catastrofici su come abbia rischiato di morire
– Per la rubrica #qualchegioia sto iniziando a programmare il nostro viaggetto post lavoro: prima tappa Bali, Indonesia
–  Avere un principio di muscolo sul braccio mi rende gioiosa
– Il count down continua: meno 28 giorni di lavoro e sono libera dalle farm, yeah!

Baci e abbracci, e alla prossima settimane con nuove strabilianti avventure!

Giorgia

 

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