Recensione di Il buio oltre la siepe di Harper Lee
Reading Time: 4 minutes
Harper LEe
Narrativa
Feltrinelli Editore
1960
Cartaceo- Ebook
314
In una sonnolenta cittadina del profondo Sud degli Stati Uniti l'avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d'ufficio di un afroamericano accusato di aver stuprato una ragazza bianca. Riuscirà a dimostrarne l'innocenza, ma l'uomo sarà ugualmente condannato a morte. Questo, in poche righe, l'episodio centrale di un romanzo che da quando è stato pubblicato, oltre cinquant'anni fa, non ha più smesso di appassionare non soltanto i lettori degli Stati Uniti, ma quelli di tutti i paesi del mondo dove è stato tradotto. Non si esagera dicendo che non c'è americano che non l'abbia letto da bambino o da adolescente e che non l'abbia consigliato a figli e nipoti. Eppure non è un libro per ragazzi, ma un affresco colorito e divertente della vita nel Sud ai tempi delle grandi piantagioni di cotone, dei braccianti neri che le coltivavano, delle cuoche di colore che allevavano i figli dei discendenti delle grandi famiglie dell'Ottocento, della white trash, i "bianchi poveri" abbrutiti e alcolizzati; e anche, purtroppo, delle sentenze sommarie di giurie razziste e degli ultimi linciaggi americani della storia. Quale il segreto della forza di questo libro? La sua voce narrante, che è quella della piccola Scout, la figlia di Atticus, una Huckleberry Finn in salopette (dire "in gonnella" sarebbe inesatto, perché Scout è una maschiaccia impertinente e odia vestirsi da donna) che, ora sola ora in compagnia del fratello maggiore e del loro amico più caro (ispirato all'autrice dal suo amico d'infanzia Truman Capote), ci racconta la storia di Maycomb, Alabama, della propria famiglia, delle pettegole signore della buona società che vorrebbero farla diventare una di loro, di bianchi e neri per lei tutti uguali, e della vana battaglia paterna per salvare la vita di un innocente.
«Era in occasioni come queste che pensavo che mio padre, che odiava le armi e non era andato in guerra, era l’uomo più coraggioso del mondo.»
Betta, cara amica e consigliera preziosa in tema di libri, mi diceva da mesi di leggere Il buio oltre la siepe; una ossessione quasi la sua nel consigliarmelo appena poteva. Devo confessarlo pubblicamente: mi ha sfiancato con questa storia, ogni volta che chiedevo un consiglio per un libro da leggere il suo era Il buio oltre la siepe, lamentandosi del fatto che nonostante tutto io non mi decidevo a leggerlo. Ebbene, mi ha presa per sfinimento. E galeotto è stato uno dei gruppi di lettura a cui ho partecipato (sempre organizzati da Leggo quando voglio) e finalmente mi sono decisa ad affrontare questa lettura fondamentale.
Ma di cosa parla Il buio oltre la siepe?
Ci troviamo nell’Alabama, a Maycomb, dove vive la famiglia Finch, composta dal padre Atticus e due figli Scout e Jem. I ragazzi sono curiosi di scoprire un misterioso vicino che nessuno ha visto da anni, e intraprendono per questo svariate missioni avventurose per farlo uscire di casa. Nel frattempo il papà Atticus, avvocato di professione, viene incaricato di un nuovo caso: un uomo di colore, Tom Robinson è stato accusato di aver stuprato una donna bianca, e Atticus che ne crede l’innocenza, cerca di fare del suo meglio con la sua difesa in tribunale. In quei tempi bui per l’uguaglianza negli Stati Uniti però difendere un afroamericano non è visto di buon occhio, e tutto il paese si inizia a scagliare non solo contro l’uomo, ma anche contro la sua famiglia.
Da questo punto di partenza inizia un romanzo splendido, che insegna il valore fondamentale dell’uguaglianza, ottenuta letteralmente con il sangue, e ci mostra la faccia irrazionale e popolare del razzismo contro gli afroamericani, facendo la sua forza nella prospettiva: lo sguardo innocente di un bambino.
Il tema fondamentale de Il buio oltre la siepe è sicuramente il razzismo. Il razzismo qui descritto è quello americano, contro le persone di colore, descrivendo una situazione quanto orrenda quanto mai reale nel passato. Gli afroamericani venivano considerate al pari di animali, senza una morale, senza un’anima, senza diritti e con solo il dovere di servire l’uomo bianco, che si sentiva dunque di certo superiore a quegli esseri a parer loro inferiori. Di certo è una cosa che sapevamo dai libri di scuola, ma leggere come effettivamente venivano trattate quelle persone oggi fa accapponare la pelle, soprattutto per come radicata sia l’idea del diverso nella mentalità di un piccolo paesino del sud degli Stati Uniti del sud. Il paradosso è che il romanzo si sviluppa contemporaneamente alla seconda guerra mondiale dall’olocausto, e attraverso alcuni scambi di battute avvenute nei libri (che sicuramente sono plausibili se si va ad analizzare la vera storia) si dimostra l’ipocrisia del popolo americano: Hitler è un pazzo a considerare gli ebrei una razza inferiore, mentre non ci si pone il dubbio di essere in torto quando si tratta diversamente le persone di colore.
Interessante nel libro è che tutta la storia viene raccontata dal punto di vista di una bambina: una bambina che con la purezza dei suoi occhi non capisce bene le cose dei grandi, ma si rende conto delle ingiustizie che gli stessi adulti portano avanti, comprende nella propria ingenuità loro contraddizioni e non capisce quella mentalità retrograda che li contraddistingue. Soprattutto perché per lei le persone sono tutte uguali ancora. Trovo che Scout per questo veicoli un bellissimo messaggio attraverso la storia del suo personaggio: gli uomini nascono tutti uguali, la società e le sue convenzioni poi li spinge a farsi la guerra tra loro.
Il personaggio chiave di de Il Buio Oltre la siepe è Atticus, avvocato bianco che viene incaricato della difesa di un uomo di colore e lo decide di difendere come meglio può perché ritiene innocente. Un uomo d’integrità morale eccellente, un moderno eroe che combatte per la verità, quasi il personaggio buono per eccellenza che sfida le regole del suo tempo per cercare di cambiare la società, e forse in parte la storia inconsapevolmente. Un uomo che da solo si ritrova a lottare contro la sua stessa comunità per proteggere quello in cui crede, una persona che fa di tutto per difendere i propri ideali e tramandarli come meglio può ai suoi figli, un uomo rispettabile che si gioca la carriera e non solo per perseguire ciò che è giusto. Il personaggio migliore del romanzo, di certo che riesce a ispirare noi lettori per la sua profonda irreprensibilità. Un uomo, un padre, un avvocato che per fare la cosa giusta mette decide di mettersi in gioco appieno.
Devo dire che ho trovato l’inizio di questo romanzo molto lento e quasi mi ha scoraggiato durante la lettura. Ed essendo un libro molto osannato avevo delle aspettative molto alte. Dopo i primi capitoli la trama si è sbrogliata e la storia si è fatta di certo più interessante. Infatti poi quasi non riuscivo più a smettere di leggere, sperando in un lieto fine con tutta me stessa. E nonostante questo non sia accaduto devo dire che però il Buio oltre la siepe è effettivamente il capolavoro di cui tutti mi parlavano, una storia che colpisce davvero la sensibilità delle persone nel profondo, facendo riflettere un po’ tutti sul concetto di uguaglianza.
Il buio oltre la siepe è dunque un romanzo magistrale, la storia della lotta per i propri ideali, ma anche l’infanzia di una bambina che racconta di come suo padre sia riuscito a scuotere gli animi di un intero paese. Un libro che vale sicuramente la pena di leggere, per i valori che porta con sé e, visto che ogni tanto ce lo dimentichiamo, per ricordarsi che tutti gli uomini sono uguali, in ogni caso.
Se volete leggere il libro, lo trovate al link affiliato Amazon.
Alla prossima settimana con una nuova recensione!
E se non riuscite proprio ad aspettare, venite a leggerne altre, venite a trovarmi qui
Giorgia
In copertina Atticus e Tom Robinson, nel film omonimo tratto dal romanzo
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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