Diario Letterario Di Un’italiana In Australia - Capitolo 33: from Toora to Adelaide

Diario Letterario Di Un’italiana In Australia – Capitolo 33: from Toora to Adelaide

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Settimana super intensa e piena di chilometri per il mio grande viaggio australiano e un capitolo 33 ricco di avventure.

Da dove iniziare dunque? Da dove eravamo arrivati mi sembra l’idea migliore! Dunque venerdì scorso ero in pre-partenza per il Wilson’s promontory, e sabato abbiamo passato la giornata in questo bellissimo nazionale!

Un posto meraviglioso, con belle spiagge (ma ormai sono un po’ indifferente alle belle spiagge, dopo tutte quelle che abbiamo visto posso affermare che è difficile non trovare delle belle spiagge qui) ma la cosa che ho trovato più bella in assoluto sono le camminate che si possono fare tra quei sentieri collinosi. Abbiamo fatto uno dei percorsi di trekking, uno dei più facili e, non solo non mi sono lamentata nemmeno una volta, ma ho pure apprezzato orecchio la camminata e mi sono arrampicata su qualche roccia per godere il panorama (e ho visto un Wombat, un simpatico e cicciotto roditore (?) dalla faccia buffa che si nascondeva tra gli alberi). Quindi ricapitolando ho vinto due delle mie “paure” ovvero l’esercizio fisico e le vertigini in un solo giorno.

Dopo la giornata al parco ci siamo messi in macchina e diretti verso la big city: Melbourne, una città grandissima, molto bella e friendly. Siamo stati poco lì ma è stato un bel soggiorno. L’unica nota dolente è che abbiamo dormito in un ostello terribile ma allo stesso tempo con delle ottime vibrazioni nell’aria e gente super simpatica!

Il primo giorno abbiamo fatto i turisti nella città più grande di Australia: abbiamo preso il tram e fatto una passeggiata nel Royal botanic garden; attraversato il ponte e fatto un giro in centro; visto gli splendidi murales che si trovano nelle viuzze della città; preso il Circle quay e fatto un pezzo della tratta dello storico tram turistico (e gratis) che ti mostra gran parte del cuore di Melbourne. Una bella giornata coronata da un incontro a sorpresa per le strade si Melbourne: nonostante i più di sei milioni di abitanti che conta la capitale dello stato di Victoria abbiamo incontrato l’unica Triestina che conoscevamo, avvenuto totalmente per caso, in uno degli angoli della città. Il mondo è piccolo, quando lo senti dire non ci credi veramente ma ora ne ho le prove, trust me.

Il giorno seguente, dopo aver passato la mattina a fare il bucato e veder l’ultima puntata della storia di Game of thrones (di cui non so ancora bene che pensare) siamo andati a fare un giro nel nostro quartiere, ST Kinda, molto hippie e colorato, e dopo un pranzo rigorosamente dopo le 4 siamo andati a vedere il tramonto sulla spiaggia (ho visto più tramonti in Australia che nel resto della mia vita, sappiatelo).

Il tramonto ci ha regalato una piccola gioia: in fondo al molo di St Kinda c’è una mini riserva di pinguini in cattività che vive lì ed è possibile vederli proprio a fine giornata che escono dalle loro tane. Ebbene sì, ho finalmente visto i pinguini liberi e coccolosi nel loro habitat naturale e sono felice come una pasqua.

Il giorno seguente abbiamo fatto una gitarella alla non lontana Philip island, nota meta turistica famosa per la marcia dei pinguini al tramonto: io i pinguini non li ho visti stavolta, ne le balene, ne le foche che dovrebbero passare da lì, ma l’isola è un posto meraviglioso, e ne abbiamo girata gran parte in auto.

Volevamo poi andare a vedere il tramonto in una città vicina chiamata Sorrento (si hanno una Sorrento anche qui) solo che é accaduto avuto un piccolo imprevisto: in autostrada la nostra ruota è scoppiata improvvisamente, così boom kaboom. Non è successo niente di grave perché grazie a Buddha ci siamo trovati di fianco a una piazzola di sosta e siamo riusciti a sistemare la ruota in poco tempo (grazie anche all’aiuto della forza bruta dei due Baldi giovani che mi porto dietro, ma soprattutto grazie ai tutorial su YouTube 🤣).

Emergenza ruota rientrata, con il tramonto alle porte e la nostra disperazione di perderne uno dopo settimane, andiamo a farci gonfiare le ruote. Fortuna vuole che la mia ricerca disperata di una toilette ho scovato una spiaggetta proprio di fronte a noi. Con un’ansia convulsa di perderci questo sole calante ci accingiamo alla spiaggia; io mi allontano dai ragazzi per un necessario e urgente bisogno dei servizi igienici e nella foga di scovare un bagno casco a terra come una pera cotta. Fattaccio che mi ha causato un ginocchio sbucciato, una mano gonfia e un terribile buco sul ginocchio del mio unico paio di jeans. E ovviamente le grasse risate dei ragazzi. Devo aver fatto qualcosa di male al karma, e so anche cosa mi sa.

Il giorno dopo lasciamo Melbourne per prendere la strada per Adelaide, prossima grande tappa. Invece che fare le solite e oramai autostrade campagnole australiane abbiamo deciso di prendere una strada più lunga, più famosa e turistica, e più panoramica: la Great ocean road che costeggia, chi l’avrebbe mai detto, l’oceano da Melbourne e Adelaide. Ho guidato io per tutta la strada ed è stata spettacolare, sembrava di essere in uno di quei film di spionaggio dove i due protagonisti guidano una decappottabile sulla costa su una via piena di tornanti affiancata a pareti rocciose: la strada è proprio così, devono aver girato milioni di film su quel tratto. Via meravigliosa, non ho mai goduto così tanto a guidare.

Quel giorno sono stata molto fiera di me perché ho guidato io per tutto il tratto (di solito il nostro driver è Andrea che ha guidato per quasi tutta la strada tranne qualche piccolo cambio) e ho guidato dalle 11 del mattino fino alle otto di sera ora in cui abbiamo raggiunto il nostro motel. Brava me, 400 chilometri di orgoglio e autostima aumentata.

Ma ora dimentichiamoci un attimo di natura, strade e viaggi per parlare delle letture che mi hanno accompagnato in questo lungo viaggio. Cosa ho letto dunque nel corso di questi 1000 e passa chilometri?

Ho letto tanto, e sono felice perché avevo proprio tanga voglia di leggere nei giorni scorsi.

Ho finito La notte di Wiesel, un libro doloroso ma bellissimo devo dire, che ho divorato nonostante il contenuto mi ha colpito al cuore per la sua tragicità. Si parla tra queste pagine della esperienza dell’Autore durante la seconda guerra mondiale nel campo di concentramento di Auschwitz, e devo dire che nonostante conosca bene la storia leggere delle esperienze di coloro che hanno vissuto quei periodi atroci mi ha fatto un grande effetto.

Ho finito il mio Coe del mese, Questa notte mi ha aperto gli occhi e devo dire che questo volta questo autore mi ha lasciata un po’ perplessa: il libro prende una piega strana inaspettata e secondo me senza un gran senso. Amo sempre la scrittura di Coe ma questa storia mi ha lasciato alcuni di punti di domanda.

Ho finito Le Otto montagne di Cognetti, e devo dire che il libro mi ha colpito in positivo: una storia introspettiva, raccontata con Grazia e dolcezza, che mi ha commosso nel finale. Bellissimo, che dire.

Ho letto la parte di Lezioni di letteratura di Nabokov del mese, il saggio di letteratura che sto leggendo con il grande gruppo di lettura annuale, il capitolo dedicato a La metamorfosi di Kafka. La lezione mi è piaciuta molto, mi ha coinvolta e mi è sembrata una delle migliori del libro.

Infine, tra ieri e oggi ho iniziato e finito la rilettura di Harry Potter e la maledizione dell’erede, screenplay del celebre spettacolo teatrale che vuole essere e non essere un sequel della saga di Harry Potter. Se in prima lettura questo libro non mi è dispiaciuto, ma nemmeno entusiasmato chissà che, questa volta l’ho goduto di più. Certo, non sarà mai come la saga originale, ma possiede comunque un suo perché e non posso negare che mi è piaciuto di più rileggendolo. Sarà che sono partita con le giuste aspettative, o che conoscevo già la storia raccontata, ma stavolta mi ha colpito in positivo questa volta.

Le letture come vedete sono state molte, varie e interessanti durante questo capitolo 33 che mi ha condottoda Toora a Adelaide; strada che ci ha fatto percorrere circa 1000 chilometri in una settimana, per un totale di circa 4500 chilometri percorsi sino a ora, distanze lunghissime che ci hanno portato ad arrivare nella capitale del south Australia.

Ormai il viaggio si sta accingendo alla fine, ci mancano poche tappe e non così pochi chilometri: il piano per la prossima settimana è già scritto, staremo ad Adelaide un altro paio di giorni poi abbiamo noleggiato un camper e andremo 4/5 giorni nel grande deserto australiano, l’outback, direzione Uluru. Dopodiché tireremo quasi dritti per Perth, rimanendo così in fin dei conti circa solo ancora due settimane scarse di vacanza.

Che ne pensate? Io so solo che non vedo l’ora di Andare nel deserto!

Anche per questa settimana è tutto dal grande viaggio australiano, ci aggiorniamo la prossima (se sono tornata la dov’è prende la linea il cellulare) per raccontarvi di come ho vissuto questo escursione nel cuore vero dell’Australia. Fine del capitolo 33, Stay tuned, e buon weekend

Baci e abbracci

Giorgia

Vi è piaciuto da morire il capitolo 33? Correte a leggere tutti gli altri precedenti!

Se vi è piaciuto il capitolo 32 venite a leggere tutti i precedenti:

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