compagno di sbronze

Recensione di Compagno di sbronze di Charles Bukowski

Reading Time: 3 minutes

Compagno di sbronze Book Cover Compagno di sbronze
Charles Bukowski
Racconti
Feltrinelli Editore
1972
Cartaceo- Ebook
200

"Avevamo la sensazione che la vita sarebbe stata una gran cosa" Poeta dell'eccesso, Bukowski porta alta la bandiera di un anticonformismo californiano che ha una lunga storia alle spalle (una storia che comprende Henry Miller, i poeti Beat e una cultura underground tanto articolata quanto pittoresca). In «Compagno di sbronze», forse più che altrove, la vena satirico-umoristica dell'autore assume talora colorature selvagge o addirittura feroci. Colpa dell'atmosfera alienante di Los Angeles («Passai accanto a duecento persone e non riuscii a vedere un solo essere umano»). Ma anche in questi racconti il vitalismo sfrenato, la scelta provocatoria dell'emarginazione e della provvisorietà, la sessualità eternamente in furore sono tanti sberleffi contro il perbenismo conformista, del quale qui si occupa opportunamente l'«Agenzia Soddisfatti e Rimborsati». In fondo al Sunset Boulevard, Charles Bukowski, il "folle", il "fallito", salda il conto con il Sogno Americano. Nuova traduzione di Simona Viciani.

«La sanità mentale è un’imperfezione.»

Leggere Bukowski non è sempre facile, anche per chi come me ama questo autore poco politically correct. Una delle letture che mi ha accompagnato durante quest’estate, e colta impreparate, è stata Compagno di sbronze, raccolta di racconti dello scrittore più citato del web.

Compagno di sbronze è una raccolta di 20 racconti: storie brevi e forti, che esplorano l’ universo bukowskiano ricco di alcolici, sesso, volgarità, perversioni, provocazioni. Una raccolta provocatoria, volgare, greve e di certo senza filtri.

I protagonisti di queste storie sono personaggi al limite: uno uomo che vive con due alcolizzate, un altro che spia dalla finestra una bambina e decide di violentarla, uno scrittore che cerca di far pubblicare i suoi manoscritti dal suo editore, due operai che si intrattengono con una giovane e prosperosa prostituta, una rissa finita male in un bar, un potenziale suicida. Bukowski ci dipinge un quadro spietato in cui disegna prostitute ubriache, il dietro le quinte degli aspiranti scrittori, ci mostra senza alleggerirle in alcun modo le più terribili pulsioni sessuali umane, ci presenta il delirio che si nasconde dietro il sogno americano, indignando a tratti il lettore e colpendolo con una violenza gratuita e spietata. In Compagno di sbronze queste storie contribuiscono a far nascere il mito bukowskiano, arricchendo il corredo d’immagini che ha fatto crescere un’icona pop dello scorso secolo.

compagno di sbronze
Compagno di sbronze nell’edizione Feltrinelli Editore

Le storie di questa raccolta sono feroci e mostrano i temi più cari dello scrittore simbolo della beat generetion: le sbronze, le corse di cavalli, donne e sesso sono i veri protagonisti di tutte questi micro universi depravati, e svelano i lati più oscuri dell’animo umano e della società in cui si muoveva Charles Bukowski.
Contrapposti ai temi portanti troviamo anche però messaggi meno espliciti che sotto le righe poco pudiche: questi racconti si ripropongono anche di fare denuncia sociale sul degrado e il fallimento della società statunitense e le sue promesse di gloria, criticando gli intellettualismi dell’epoca.
L’atmosfera della Los Angeles di Hank accentua la sporcizia dell’anima che pervade sia il corpo che la morale dei personaggi che popolano queste pagine, tra sarcasmo, commiserazione e cinica violenza.

Bukowski o lo si ama o lo si odia, ve l’ho già detto altre volte: quel suo stile asciutto e fin troppo diretto, a tratti volgare ma fai falso, corredato di una serie d’istantanee decisamente brutali e che contemplano un lato concreto della realtà, quella che la maggior parte di noi non vede mai.
Comprensibile per questo il fatto che non piaccia a tutti, anche perché a Bukowski fondamentalmente non è mai interessato l’essere amato dalla gente, anzi. Fino alla fine è stato fedele a se stesso, con il suo talento innato è stato sì famoso anche quando era in vita, vivendo negli suoi ultimi anni anche di scrittura, ma non scendendo mai a compromessi; ed è questo che arriva ai lettori in questa raccolta di racconti che in parte sembrano autobiografici.

Dopo molti anni mi sono riavvicinata a Bukowski con questa sua raccolta. Personalmente apprezzo la sua brutale sincerità che esprime in ogni suo scritto; però penso che in questi racconti, a tratti, dia il peggio di sé: all’inizio, anche io che amo questo autore, ero un po’ turbata dai contenuti, in alcuni punti accentua ed enfatizza fino all’eccesso alcune tematiche. Ma amo comunque il modo in cui Hank cerca di fare la sua rivoluzione letteraria. Dunque molto apprezzato.

Compagno di sbronze è un libro che decisamente non è per tutti; una raccolta di racconti che descrivono appieno la visione della vita del suo autore, fatta di eccessi e superamenti dei limiti, che viene descritta in un quadro brutale e fin troppo realistico. Da leggere per vivere qualche ora sopra le righe, insieme al grande Bukowski.

Se volete leggere il libro, potete acquistarlo al link affiliato Amazon.

Se volete altri consigli di lettura invece vi invito nella sezione del blog Le recensioni di Book-tique.

Alla prossima con una nuova recensione!

Giorgia

Reading Time: 3 minutes Titolo: Compagno di sbronze Autore: Charles Bukowski Genere: Racconti Casa editrice: Feltrinelli Editore Data di Pubblicazione: 1972 Formato: Cartaceo- Ebook Pagine: 200 “Avevamo la sensazione che la vita sarebbe stata…

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